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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Casa, popolari sulla carta di lusso in realtà: il catasto 'aggiorna' 175mila alloggi

Dal centro storico all'Appia Antica, la maxi operazione dell'Agenzia delle Entrate ridisegna la Capitale. Il loro valore è aumentato di 123 milioni: "Equità fiscale"

Alloggi di pregio nel centro della città. Situati ai Parioli, al Gianicolo, a Trastevere , nella zona dell’Appia Antica. Inaccessibili alle tasche della maggioranza delle persone ma al catasto registrati come abitazioni ultra-popolari. Non pochi casi. Almeno 175 mila immobili stando all’operazione messa in campo dall’Agenzia delle Entrate al termine di due anni di indagini che ha rivisto al rialzo le rendite catastali di questi immobili situati in 17 micro zone.

Il valore catastale complessivo è così ''lievitato'' di 123 milioni di euro. Sarà una manna per il Comune di Roma alle prese con un bilancio in rosso, ma l'auspicio, così come previsto da una norma inserita nella Finanziaria approvata a dicembre 2004, dovrebbe portare un sollievo fiscale per chi oggi, in zone meno prestigiose, ha invece pagato un importo elevato.  

L’operazione è avvenuta anche in altre città d’Italia ma a Roma è la più consistente. Le lettere per la notifica sono già partite e arriveranno in sette tranche: si parte da Monti e, passando per il Centro Storico, Borgo Pio, Flaminio, San Saba, Delle Vittorie, si finirà con le Ville dell'Appia Antica e con il Gianicolo. Ovviamente sono stati attivati sportelli ad hoc e servizi informatici per fornire chiarimenti ed, eventualmente, presentare ricorso.

"Si tratta di un'operazione di equità fiscale che restituisce alla città di Roma valori catastali più aderenti ai valori di mercato” spiega il vicedirettore dell'Agenzia delle Entrate, Gabriella Alemanno “Finora erano penalizzati gli immobili in periferia e di nuova costruzione che avevano una rendita più alta rispetto a molti immobili siti nei quartieri del Centro a causa di un classamento superato, in alcuni casi risalente addirittura al 1939''.

L'adeguamento, che ha visto gli ispettori catastali impegnati in verifiche fabbricato per fabbricato, è partito dopo una richiesta deliberata dall'Assemblea Capitolina nel 2010. E ha seguito rigidi criteri tecnici. A far scattare l'aumento è stata l'enorme differenza emersa in alcune zone tra il valore catastale rispetto a quello di mercato, valore che ha superato anche il 35%. Nel centro storico, ha calcolato il fisco, il valore medio catastale era di circa 1.123 euro contro i 5.560 del valore medio di mercato, oltre cinque volte in più. Nelle ville sull'Appia il 'catasto' fotografava una rendita da 879, mentre sul mercato il costo era sei volte più alto, a circa 5.500 euro.

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