In arrivo la perizia calligrafica sui fogli firmati da Cucchi
La procura che indaga sulla morte del 31enne potrebbe richiedere la verifica sull'autenticità dei due no firmati dal ragazzo di Tor Pignattara. Sabato intanto, per le strade del quartiere, è sfilata la rabbia di 1500 persone
L'eventuale accertamento tecnico servirebbe ai pubblici ministeri Vincenzo Barba e Francesca Loy, titolari degli accertamenti sulle cause della morte del ragazzo di Tor Pignattare, a verificare se quel diniego sia stato apposto da Stefano e, quindi, a sgombrare i dubbi sulla volontà dell'uomo di avvisare i parenti sul suo stato di salute.
A far sapere per primo del foglio era stato il ministro Alfano durante l'audizione al Senato. Immediati i dubbi dei familiari di Cucchi, poi espressi anche dal legale della famiglia, Fabio Anselmo che ieri ha ribadito: “Stefano chiedeva di parlare con il suo avvocato di fiducia, con il cognato, con una operatrice della comunità Ceis. Il tutto”, ha aggiunto Anselmo, “emerge dalla cartella clinica acquisita dagli inquirenti”.
Lo stesso legale ha precisato che nella copia della stessa cartella clinica consegnatagli dalla procura non c'è il modulo con i due "no" che sarebbero stati apposti da Stefano Cucchi, ma un altro prestampato "contenente una iniziale compilazione di dati".
IL CORTEO DI SABATO
Sabato intanto è andata in scena la rabbia di Tor Pignattara per la morte del suo ragazzo. Non sono mancati i momenti di tensione. Già prima che il corteo cominciasse a sfilare per il quartiere le forze dell'ordine sono state bersaglio di bottiglie ed altri oggetti. Poi la manifestazione organizzata da alcuni centri sociali della Capitale per chiedere "Verità e giustizia per Stefano Cucchi" si è mossa al grido di 'assassini' rivolto verso la Polizia e carabinieri. Su uno striscione la scritta: "Non si può morire così. Basta vite spezzate dalla violenza dello Stato". Alla manifestazione hanno partecipato 1500 persone.