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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Appio Latino / Vicolo di Porta Furba

Rolex, foto con i vip sui social e occupazione di case sequestrate: così i Casamonica sfidano lo Stato

Estorsioni, "affari conclusi" e poi le feste sfoggiando Rolex da duecentomila euro e foto con attori. Ma non solo perché l'impunità si manifesta anche occupando case e dando latitanza ai parenti

Un clan è un clan anche perché ognuno copre l'altro. Il supporto si dà concordando le versioni da fornire agli inquirenti, la linea da tenere negli affari e la divisione dei ruoli. C'è chi ostenta il lusso sfrenato, e chi fa il lavoro sporco. Chi conclude le operazioni, e chi dà riparo ai componenti della famiglia ancora latitanti. C'è chi usa i social, e chi occupa le case. Essere un Casamonica è pure questo. 

L'ordinanza Gramigna bis firmata dal gip Gaspare Sturzo non fa altro che confermare quanto letto nel primo fascicolo dell'operazione che smantellò il clan. E' qui che emerge, in decine e decine di pagine, come venga fatto un "uso smodato di Facebook e Instagram" per far vedere a tutti Rolex da 20mila euro, vacanze a Formentera, decine di bottiglie di champagne e auto di lusso. 

Oppure post per mostrare disprezzo nei confronti dei Carabinieri o della Polizia. "Il popolo deve avere paura quando sente il cognome dei Casamonica, l'uso dei social network e l'ostentazione della ricchezza illecita fanno parte di questa strategia criminale", scrive il gip che sottolinea come il clan con queste mosse "mostrano una sorta d'impunità avverso le prossime sentenze nei processi cui erano sottoposti".
 
Un piano talmente tanto collaudato che, anche dopo gli arresti della prima operazione Gramigna, non è  mai stato modificato. Nessun profilo basso, anzi. Ottavio Spada è attivissimo su Instagram. Rocky Casamonica su Facebook. Loro come tanti altri. Ed ecco che compaiono immagini in yacht, cene di pesce e immagini con attori e vip. Un tipo di comunicazione che ha lo scopo di "intimidire la comunità, con la struttura criminale che, nonostante tutti i provvedimenti repressivi e sanzionatori, afferma ancora la sua impunità", si legge. 

Già la collaboratrice di giustizia Debora Cerreoni, la 'gagè' che si ribellò al clan, raccontava: "I Casamonica sono malati di potere, hanno necessità di dimostrare che sono potenti e questo, dal loro punto di vista, si dimostra mediante i rapporti con le altre organizzazioni criminali e mediante l'ostentazione di un lusso sfrenato".

Chi sono i Casamonica: tutto sulla famiglia che controlla Roma Sud

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Ma non ci sono solamente i social network. Anzi. Emblematica, in questo senso, è la figura di Asia Sara Casamonica, ora sottoposta all'obbligo di dimora a Grottaferrata per violazione della normativa antimafia e convivente dell'indagato Emanuele Casamonica. L'aggiunto Michele Prestipino e il pm Giovanni Musarò le contestano di avere coperto la latitanza di Guerrino Casamonica, figlio del capoclan Giuseppe detto Bìtalo che, dopo la retata, "era rimasto il più alto referente in grado della cosca in stato di libertà per la fuga in corso". 

Si nascondeva a casa di Asia Sara. E sempre lei aveva forzato i sigilli della villa di Bìtalo. Una maxi appartamento nel cuore del fortino di Porta Furba rioccupato nonostante la confisca. Un'azione che è "una sfida allo Stato", scrivono i carabinieri di Frascati e certifica il gip Sturzo. 

Il giudice specifica che l'abitazione era "da anni oggetto di confisca definitiva e che era stata sgomberata solo il 17 settembre 2018" e che "un tempo era di proprietà del boss Giuseppe Casamonica e che Asia Sara ha occupato, allacciando anche le utenze telefoniche e forzando la serratura, per consentire al nucleo familiare di Bìtalo di riappropriarsene, dando anche un segnale all'istituzioni" come "una sfida allo Stato", appunto.

Asia Sara viene considerata come il collante tra chi sta fuori dal carcere e chi era dentro. Secondo gli inquirenti "continua a intrattenere corrispondenza epistolare con Giuseppe Casamonica", dal carcere, promettendo "una promessa di fedeltà incondizionata per il futuro". Nel clan, come in famiglia, d'altronde si fa così: tutti uniti, nessuno viene abbandonato. Soprattutto i boss.

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