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Cronaca

Casamonica, Pm chiede 630 anni di carcere: i capi dell'organizzazione ne rischiano fino a 30

Il processo è l'esito dei 23 arresti compiuti ad aprile 2019 dai Carabinieri del Comando provinciale di Roma nell'ambito dell'indagine 'Gramigna bis'

Oltre 630 anni di carcere. È questa la richiesta complessiva che il pm Giovanni Musarò ha fatto al termine del dibattimento per il maxiprocesso al clan Casamonica ai 46 di imputati con accuse che vanno dall'associazione mafiosa dedita al traffico e allo spaccio di droga, all'estorsione, l'usura e detenzione illegale di armi.

La domanda di pena più alta, 30 anni di carcere, è per i capi dell'organizzazione, tra cui Giuseppe, Luciano e Domenico Casamonica. Chiesti 26 e 25 anni per Domenico e Ottavio Spada e 25 anni per Guerrino Casamonica.

Al processo si è arrivati dopo gli arresti compiuti dai Carabinieri del Comando provinciale di Roma nell'ambito dell'indagine 'Gramigna bis', coordinata dal procuratore di Roma Michele Prestipino e dai sostituti procuratori Giovanni Musarò e Stefano Luciani.

Il pm Musarò in aula nella sua requisitoria ha citato anche le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Massimiliano Fazzari (ex affiliato) e Debora Cerreoni (moglie di Massimiliano Casamonica, membro di spicco del clan e "gagè", mai accettata dal clan seppur parte integrante del gruppo) che hanno descritto la struttura e le modalità con cui agiva il clan.

I rinviati a giudizio, a inizio processo, erano stati 63: a fine 2019 altri 14 imputati (tra cui la Cerreoni) erano stati condannati con rito abbreviato, mentre in tre (tra cui Fazzari) hanno scelto il patteggiamento.

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