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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Gioco d'azzardo, chiusi una casa da gioco e tre punti scommesse clandestini

Gli agenti della Questura di Roma hanno disposto la chiusura di un casa gioco mascherata da un circolo sportivo e di tre punti scommesse clandestini

Case da gioco e punti scommesse clandestini. In seguito a controlli in diverse zone della città, nelle ultime settimane gli agenti della Questura di Roma hanno sottoposto a verifica settantuno sale giochi, chiuso quattro attività, denunciato diciotto gestori e sequestrato ottantasette dispositivi elettronici.

In zona Appio, nel circolo sportivo di via Tommaso Inghirami, i poliziotti hanno scoperto una vera e propria casa da gioco clandestina, allestita con undici tavoli per il "Texas hold'em" e delle valigette contenenti fiches e carte. Qui venivano disputati tornei di poker, pubblicizzati anche attraverso internet, con accesso aperto a chiunque, senza alcuna restrizione e violando la normativa di settore. La Questura ha quindi disposto la  cessazione dell'attività e la conseguente chiusura del locale per la mancata autorizzazione prevista dalla legge, mentre il presidente dell'associazione, un quarantaseienne napoletano, è stato denunciato per esercizio di gioco d'azzardo.

Chiusura immediata anche per altri tre locali in zona Castelli Romani, in piazza S. Giovanni Bosco e in via della Magliana. Il primo raccoglieva abusivamente scommesse per conto di una società di Liverpool e al suo interno gli agenti del Commissariato di Albano hanno sorpreso delle persone intente ad effettuare scommesse clandestine. I poliziotti hanno sequestrato numerose puntate e diversi fogli riportanti le relative quote giocate. Molte altre le irregolarità amministrative riscontrate, tra le quali la presenza di dipendenti non assunti regolarmente.

I titolari dei due locali in piazza S. Giovanni Bosco e in via della Magliana, invece, operavano per conto di una società austriaca. Anche in questo caso venivano accettate senza autorizzazione puntate su eventi sportivi nazionali ed esteri e si procedeva al pagamento delle relative vincite. I titolari dei tre locali sono stati denunciati per esercizio abusivo di intermediazione sull'accettazione delle scommesse, sia per aver accettato puntate per conto di società non autorizzate ad operare sul territorio italiano, sia per aver violato le normative in materia, che non prevedono l'accettazione diretta della scommessa da parte dei titolari dei punti di commercializzazione.

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