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Cronaca

Evasi da Regina Coeli, Lisiapp: "Siamo in piena emergenza"

Il Lisiapp fa sapere che "il numero dei detenuti ha toccato dall'inizio del 2012 quota 68mia, sfiorando cifre mai registrate nella storia penitenziaria d'Italia"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

 

Due detenuti, un romeno e un albanese, sono evasi alle prime ore di questa mattina dall'istituto penitenziario di Regina Coeli. E' quanto riferisce una nota del LISIAPP il Libero Sindacato Appartenenti Polizia Penitenziaria. I reclusi si sarebbero allontanati segando le sbarre e calandosi con le lenzuola.

"E' un episodio gravissimo - afferma Mirko Manna segretario Generale del Sindacato -. Dalle prime ricostruzioni se venissero confermate le modalità di evasione, siamo di fronte all'abbandono totale del sistema penitenziario e alla cronica carenza di personale di polizia penitenziaria".

"A tutto ciò - continua Manna - i poliziotti penitenziari debbono convivere con un sovraffollamento record nelle carceri italiane. Il numero dei detenuti ha toccato quota in questo nuovo anno circa 68.000, sfiorando cifre mai registrate nella storia penitenziaria dell'Italia. Non c'è una regione, da Nord a Sud del Belpaese, che esca indenne dal fenomeno: nelle oltre 200 carceri italiane, è stata abbondantemente superata la capienza regolamentare".

"L'ennesimo grido d'allarme per una situazione che appare sempre di più una bomba a orologeria, tra tensioni e proteste in cella, evasioni, aggressioni frequenti agli agenti di polizia penitenziaria in servizio - afferma Luca Frongia segretario generale aggiunto -. Dall'inizio anno siamo di fronte a sette aggressioni agli agenti di polizia penitenziaria. A questo dobbiamo registrare sottolinea Frongia l'eccesso di presenze, è del 53,3% rispetto alla capienza prevista. Cifre che crescono di giorno in giorno, se si pensa che il 20 settembre scorso, si rilevava che i detenuti avevano raggiunto le 68.340 presenze", afferma il sindacalista.

In testa, nella top ten delle regioni d'Italia dove le celle scoppiano, c'è l'Emilia Romagna, con un indice di affollamento dell'85,7% (4.444 detenuti presenti contro una capienza prevista di 2.393 unità). Seguono la Puglia con un indice dell'80,9% e il Veneto con il 71,6. A 'respirarè è invece la Serdegna, che a fronte di una capienza di 1.970 detenuti ne contava qualche giorno fa, 2.368 (+20,2%). Meno affollate anche le carceri del Molise (481 detenuti per 354 posti previsti) e Lazio (6.345 a fronte di 4.614 posti). E negli istituti di Trentino Alto-Adige (48,8% l'indice di affollamento) e della Basilicata (46,3%) si sta più stretti che in quelli della Campania (39,5%).

Ma a portare la maglia nera dell'istituto dove si sta più stretti, è il carcere di Caltagirone (Catania), dove a fronte di una capienza regolamentare di 75 persone, si trovano ora in 302: qui l'indice di sovraffollamento è del 302,6%. Seguono il carcere di Mistretta (Messina) con il 175%, Lametia Terme (Catanzaro) con il 173% Piazza Armerina (Enna) con il 160% e Busto Arsizio (Varese) con 158%. Come fa notare il leader del LISIAPP, Manna: "Siamo oltre 6mila e 500 agenti in meno - spiega - e gravi eventi critici che ogni giorno primi tra tutti i suicidi di detenuti, aggressioni agli agenti ed evasioni come quello accaduto nelle prime luci dell'alba di questa mattina fanno sì che siamo di fronte ad un abbandono totale del sistema penitenziario del paese", conclude il sindacalista.

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