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Cronaca

Torna l'ora legale: alle 2 lancette avanti di un'ora

Anche il trasporto pubblico adegua i suoi orari spostandoli avanti di un'ora

Alle due della notte fra il 30 marzo e il 31 marzo, bisognerà spostare di un'ora in avanti le lancette dell'orologio. Sarà, infatti, la notte del passaggio dall'ora solare a quella legale che resterà in vigore fino al prossimo 27 ottobre.

Anche il trasporto pubblico adegua i suoi orari spostandoli avanti di un’ora. Le corse notturne delle linee di bus e tram, potranno comunque subire lievi modifiche di orario. Il dettaglio degli orari delle linee diurne e notturne, tra il 30 e il 31, marzo e’ consultabile sui siti www.muoversiaroma.roma.it, www.atac.roma.it o attraverso il numero unico della mobilita’ 0657003.

Lo spostamento di lancette in avanti di un'ora, dal 2004 al 2012 ha permesso all'Italia di risparmiare complessivamente oltre 6,1 miliardi di kilowattora, corrispondenti a circa 900 milioni di euro di minor costo: circa 90 milioni l'anno. Nel periodo primavera-estate, il mese che segna il maggior risparmio energetico stimato è aprile, con 125,8 milioni di kilowattora (pari al 23,1% del totale). In autunno, invece, il primato va al mese di Ottobre con 157,4 milioni di kilowattora risparmiati. Ciò è dovuto al fatto che aprile ha giornate più "corte" in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell'intero periodo. Significanti anche i vantaggi per il minor inquinamento.

"Ci vorrà un mese per abituarmi a questo cambiamento" o il sempre verde "Da oggi si dorme un'ora in meno". Tutto falso, lo dice la scienza. Presunti problemi fisici e psicologici dovuti all'arrivo dell'ora legale sono solo una 'tradizione' che non trova alcun riscontro nella realtà.  

A tranquillizzare tutti gli scettici ci ha pensato Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno. "La questione dell'adeguamento del nostro orologio biologico all'ora legale è meno complessa e negativa di quello che si voglia far credere", ha detto il dottore.

Quindi controindicazioni scongiurate, "pur esistendo la necessità che corpo e cervello, e con essi il nostro modus vivendi, si adeguino all'orologio convenzionale". E per gli iscritti al partito 'dell'ora di sonno in meno', Peverini spiega: "La complessità della vita di relazione e del mondo del lavoro ci hanno abituato a continui e spesso repentini cambiamenti delle nostre consuetudini per cui lo slittamente di un'ora delle lencette dell'orologio rientra in questi sopportabili scossoni quotidiani. Ciò che realmente toglie il sonno, oggi, è la crisi".

Per di più "questi non sono mutamenti individuali, ma collettivi - ha continuato l'esperto - Per cui, intorno a noi, tutti si muovono e operano secondo le nuove condizioni orarie, facendoci così sentire nel sistema e non solitarie vittime del nuovo orario".

Quindi, ha concluso l'esperto, "lievi difficoltà dei primi due o tre giorni ad adattarsi all'ora legale sono ampiamente compensate dai vantaggi, a partire dal disporre un'ora in più di luce: sessanta minuti in più a nostra disposizione".

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