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Cronaca

Cadavere americano nel Tevere: è già polemica sui "pub crawl"

Ancora non ci sono i risultati dell'autopsia ma il braccialetto al polso di un pub della zona e le modalità del decesso richiamano alla mente la morte del 20enne australiano nel 2009. E torna la polemica sui tour alcolici, i "pub crawl"

Il corpo è stato trovato questa mattina nel fiume Tevere, all'altezza del Ponte Umberto I. Dai primi elementi emerge subito la giovane età del cadavere e i tratti somatici orientaleggianti del volto. Il ragazzo infatti, 19 anni d'età e americano, era di orgini coreane e si trovava nella capitale in vacanza con gli amici e alloggiava in un albergo della capitale. Il giovane portava al polso il braccialetto di un pub della zona, particolare che ha dato spazio a un'ipotesi principale sulla dinamica della morte, con ogni probabilità un incidente anche se non è stata esclusa l'ipotesi suicidio.  

Gli agenti stanno valutando la possibilità che il ragazzo, complice qualche bicchiere di troppo, sia caduto accidentalmente dal muretto del lungotevere schiantandosi sulla banchina. Al momento sono ancora da acquisire le immagine di eventuali telecamere nella zona per poter ricostruire gli attimi precedenti alla sua morte. L'autopsia sul corpo del giovane stabilirà anche se il turista americano, prima di precipitare, fosse ubriaco.

POLEMICHE SUI "PUB CROWL" - Ma la polemica sta già montando e riguarda, ancora una volta, la movida e le sue conseguenze, talvolta, per qualcuno, nefaste. Sotto attacco in particolare il cosiddetto "pub crowl", famoso tour alcolico organizzato da diversi pub della capitale che prevede il giro di più locali nella stessa serata con particolari offerte per la consumazioni di alcol, con cifre che si aggirano intorno ai 20, 30 euro.

Molto in voga, soprattutto fra gli stranieri, la pratica è stata già oggetto nell'estate del 2009 di un acceso dibattito scoppiato con la morte di un 20enne australiano caduto nel Tevere accidentalmente ma "aiutato" dall'elevato tasso alcolico. Il giovane aveva partecipato a un "pub crowl". Ed ecco che il fenomeno in pochi giorni è sotto i riflettori e l'ordinanza n.86 vieta l'organizzazione dei tour in alcuni periodi dell'anno, ordinanza che è ancora in vigore fino al 30 settembre del 2012. Non si sa ancora se il ragazzo abbia partecipato o meno a uno di questi giri, ma i commenti partono comunque.

PD - "Mentre si accertano le cause esatte della morte di Han Kwang Kee, il 19enne trovato stamattina sugli argini del Tevere, non possiamo tuttavia non ribadire la necessità di stroncare una volta per tutte il pericoloso fenomeno dei tour alcolici per i pub della Capitale che nonostante le ordinanze comunali sono continuati indisturbati". Così, in una nota, il consigliere provinciale Pd Giuseppe Lobefaro. "E' indispensabile attivare anche la rete delle ambasciate affinché siano consapevoli dei rischi che corrono i ragazzi, informino sulle nostre ordinanze e sulle regole differenti rispetto al consumo d'alcol - aggiunge Lobefaro -, magari prevedendo campagne sui pericoli che si corrono con l'abuso. Purtroppo i ragazzi della movida, romani e stranieri, trovano fiacche ordinanze e il tracollo di ogni politica di prevenzione". "Sarebbe davvero l'ennesimo fallimento per l'amministrazione comunale se l'unico deterrente contro l'abuso di sostanze alcoliche fosse la crisi" conclude.

PDL - Accanto alle polemiche c'è anche chi frena e invita alla cautela. Meglio aspettare gli accertamenti delle forze dell'ordine. "Inviterei ad evitare precipitose dichiarazioni prima che la Polizia di Stato abbia acquisito elementi certi rispetto a quello che è successo, anche nel rispetto di chi ha perso la vita. Se eventualmente fosse accertata la causa del decesso per un uso eccessivo di sostanze alcoliche o per la partecipazione ai tour organizzati, chiamati pub crawl, qualcuno dovrebbe comunque riconoscere lo straordinario impegno posto dall'amministrazione Roma Capitale per arginare questo tipo di problematiche, che essendo divenute fenomeni di massa, ne rendono arduo il totale contrasto". Lo dichiara Giorgio Ciardi, delegato del sindaco Alemanno alla Sicurezza. "Sarà impegno dell'Amministrazione non solo reprimere, ma sensibilizzare gli attori delle notti romane a comportamenti più consapevoli - aggiunge - per limitare al massimo i danni, così come è stato fatto nel corso di questi anni".
 

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