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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Caccia ai colpevoli, stranieri e campi nomadi nel mirino

Campi nomadi sotto torchio delle forze dell'ordine, 500 stranieri identificati, un cittadino romeno arrestato per rapina. Ma i responsabili delle violenze sessuali di Primavalle e Guidonia sono ancora senza un volto e una nazionalità, intanto Alemanno attacca la magistratura per gli arresti domiciliari concessi allo stupratore di Amore09

Ad oggi sono ancora senza un volto i colpevoli dei due stupri che hanno sconvolto la settimana nella Capitale. Istituzioni e cittadini hanno già emesso qualche sentenza condannando duramente la presenza di campi nomadi e stranieri soprattutto dell'Est nei luoghi dove essi sono avvvenuti.

Ma alla condanna popolare hanno fatto seguito i fatti. In via Andersen, teatro di quello che per tutti è già lo stupro di Primavalle, è stato sgomberato il campo nomadi, il bilancio dell'operazione è stato di 5 nuclei famigliari, 52 persone di cui 9 minori, 32 uomini e 11 donne in condizioni igienico- sanitarie precarie. Tutti i 43 maggiorenni sono stati denunciati per invasione di terreno demaniale e due romeni sono stati accompagnati all'ufficio immigrazione per controlli.

A Guidonia è scoppiata la rabbia dei residenti. Un gruppo di donne si è incatenato in via della Selciatella, luogo dell'aggressione, con cartelli recanti le scritte "No alla violenza sulle donne", "Io dico basta" e "Io non ho paura". Sul piano delle indagini oltre 250 carabinieri hanno controllato ieri 47 campi nomadi e identificato più di 500 stranieri. Il cerchio pare stringersi proprio su due romeni sotto interrogatorio degli inquirenti. Per uno di loro potrebbe scattare il fermo per una rapina avvenuta nei giorni scorsi.

Ma ieri è stata anche la giornata della polemica intorno alla scarcerazione di Davide Franceschini, 22 anni, il giovane che la sera di Capodanno ha stuprato una donna di 25 nel corso dell'evento "Amore 09".

L'ordinanza di custodia cautelare presso il domicilio è stata duramente attaccata dal sindaco Gianni Alemanno il quale ha parlato di "segnale sbagliato" da parte della magistratura. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha mobilitato i suoi ispettori per verificare la piena regolarità della decisione assunta".
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