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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Bus atei anche a Roma?

L’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti sulla possibilità di portare i bus atei anche a Roma: “Qui la pubblicità costa quanto a Londra. Non avendo noi i fondi della Chiesa Cattolica, né il 25% degli immobili della capitale, né l’8 per mille...”

La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno”. Questo lo slogan che dal 4 febbraio doveva circolare sui mezzi pubblici di Genova. Prima dello stop arrivato dalla Igp Decaux, concessionaria degli spazi pubblicitari della società di trasporti genovese. L’azienda ha ritirato la sua disponibilità, perché la campagna violerebbe – questa la ragione data – l’articolo 10 (“la pubblicità non deve essere offensiva”) e l’articolo 46 (“le campagne sociali non devono ledere gli interessi di alcuno”) del suo statuto.

“Ma la proposizione ‘Dio non esiste’ non ha una connotazione offensiva”, replicano i fautori della pubblicità: l’UAAR, l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti. “E deduciamo quindi che la Chiesa abbia degli interessi da difendere, al pari della CocaCola, della Barilla o di qualsiasi altro marchio registrato. Dicono che applicano sempre lo statuto: per la pornografia, e in questo caso… In ogni caso ringraziamo la Curia di Genova, la Cei, i politici che le hanno sostenute e la IGP per aver dato a uno slogan ateo su due autobus genovesi molta più risonanza di quella che avrebbe avuto se fosse stato affisso su tutti gli spazi pubblicitari dell’intero territorio nazionale” chiosano.

L’idea, tra l’altro, è proprio quella di far arrivare i bus atei anche a Roma e in altre città italiane. Nel frattempo, in ogni zona della Capitale e nel resto d’Italia, sono stati affissi migliaia di manifesti: la risposta dei Cristiano-Riformisti all’idea dell’UAAR. Il testo del loro messaggio pubblicitario? “Una buona notizia: Dio esiste e anche gli atei lo sanno”.

“Non vuole essere solo la risposta ad una battaglia degli atei, ma un messaggio forte da parte di noi cattolici che sentiamo oggi più che mai l'esigenza di ribadire le tradizioni e le radici della cultura italiana ed europea che trovano fondamento nel cristianesimo. E' una risposta a tutti coloro che di fronte ad una timidezza dei cattolici stanno occupando piazze che prima erano usate per fare processioni o manifestazioni di carattere religioso”, ha spiegato il Presidente del movimento CR, l’onorevole del Pdl Antonio Mazzocchi.

E l’UAAR? Potrebbe riprovarci con Roma? “Il problema è che a Roma i prezzi delle pubblicità sono più alti che a Londra”. A parlare è Francesco S. Paoletti, del Circolo UAAR dell’Urbe. “Non avendo noi i fondi della Chiesa Cattolica e Apostolica di Roma…”, ride. “…E non possedendo il 25% degli immobili della capitale… E non godendo dell’8 per mille... Insomma, potendo utilizzare solo quel poco che ci siamo messi da parte con le quote associative degli iscritti, per noi è un po’ più complicato”.

Bus atei a Roma. Quale potrebbe essere la reazione dell’Urbe? “Non sappiamo ancora per certo se porteremo la pubblicità anche qui. Certo, è nelle intenzioni e, come dicevo, dipende prima di tutto dalla disponibilità di fondi. Quello che, invece, potrebbe accadere a Roma è che, per risentimento e indignazione – sentimenti molto uterini e tipicamente italici –il Gabinetto del Sindaco potrebbe decidere di negarci una serie di permessi che abbiamo richiesto in occasione della settimana anticoncordataria che partirà a febbraio (si tratta dell’iniziativa portata avanti ogni anno dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti rilanciare la propria battaglia contro i Patti lateranensi, ndr.). E poi, Alemanno ama fare esternazioni in favore della corrente confessionalista anche per faccende extra capitoline, quindi non c’è da escludere che lo faccia anche in questa occasione".
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