Bullismo: gay ed immigrati nel mirino degli studenti romani
Una ricerca del Circolo Mario Mieli rivela che il 30% degli studenti romani è autore di violenze. Tra le vittime anche ragazzi che si comportano in modo "ambiguo" e persone grasse
Una ricerca del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli ha fornito i numeri di questa violenza. Il 30% degli studenti romani ha ammesso di aver preso parte almeno una volta ad atti di violenza e discriminazione.
Lo studio è stato effettuato su 862 studenti di cinque scuole superiori di Roma. Il dato interessante è che il comportamento violento è soprattutto rivolto verso immigrati (45%) e omosessuali (38%). Fra le vittime ci sono anche ragazzi che si comportano in modo "ambiguo", persone grasse e studenti che non riescono ad integrarsi in gruppi di amici.
La violenza e la discriminazione sono attribuite principalmente a studenti maschi (82,3%), mentre gli episodi sono riconducibili a condizioni di disagio, come la dipendenza dalle droghe (59,1%) associata alla scarsa coesione del nucleo familiare (56%).
Gli intervistati hanno risposto che nelle relazioni, per avere successo, conta di più avere coraggio (51,8%) ma per il 44,3% conta anche la bellezza. Un altro dato è quello sulla percezione del fenomeno da parte dei ragazzi: il 58% degli intervistati ritiene che nella propria scuola si verifichino atti di violenza e discriminazione.
A questo che è un vero e proprio allarme lanciato dal circolo omosessuale, sei istituti superiori di Roma hanno risposto con il progetto "Smontiamo i bullismi, impariamo a convivere", realizzato dallo stesso circolo Mario Mieli. L'iniziativa prevede la presenza di quindici operatori volontari nelle scuole, coordinati da una equipe di docenti e psicologi per contrastare anche fenomeni come machismo, omofobia e discriminazione.