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Cronaca

Piccole streghe crescono: quando un bullo su sei è 'in rosa'

Maldicenze, pettegolezzi, a volte addirittura arrivano alle mani. A illustrare il fenomeno è Luca Bernardo, direttore del dipartimento materno-infantile e della U.O. di pediatria dell'ospedale Fatebenefratelli

Bullismo 'in rosa' tra gli adolescenti: 1 bullo su 6 è femmina. Ragazzine che prendono di mira le loro coetanee, anche sul web. Maldicenze, pettegolezzi, angherie fino ad arrivare addirittura alle mani. Queste le azioni delle nuove 'bulle' contro le loro vittime che, nella maggior parte dei casi, rimangono segnate da queste violenze. A illustrare il fenomeno è Luca Bernardo, direttore del dipartimento materno-infantile e della U.O. di pediatria dell'ospedale Fatebenefratelli di Roma che, a margine del Convegno di ieri a Roma 'Basta Violenza' - Ascoltiamo il silenzio e diamo voce alla legalità, organizzato dall'Osservatorio nazionale di bullismo e doping, ha descritto il nuovo fenomeno del bullismo 'in rosa', sempre più presente tra le adolescenti.

 IL RACCONTO - "Anche il cyberbullismo - aggiunge Bernardo - è estremamente grave tra gli adolescenti perchè la vittima, oltre ad essere aggredita in maniera virtuale, è condannata a vedere le prove di quello che gli è accaduto sempre su internet". In questa piattaforma multimediale la vittima non può reagire in modo efficace. "Il cyberbullismo è un reato, attraverso le leggi nazionali e internazionali è anche possibile cancellare da internet gli insulti, però è un problema che si deve superare con l'aiuto degli specialisti. Perchè da grandi queste giovani vittime saranno segnate da queste azioni, e rischiano di non risolvere mai i problemi legati all'aggressione che hanno ricevuto da adolescenti".

A testimoniare il nuovo cyberbullismo 'in rosa' anche lo psicoterapeuta Giorgio Nardone. "Negli ultimi anni - sottolinea - c'è stata un'enorme crescita del bullismo al femminile. Le bande di ragazzine, chiamate 'streghe', che perseguitano le coetanee 'perbenino', è ormai all'ordine del giorno. Il fenomeno femminile si è decuplicato".

Più in generale "le cause che spingono i ragazzi e le ragazze a diventare bulli - sottolinea Nardone - nascono tra le pareti domestiche, da genitori che sono troppo permissivi e non intervengono quando il figlio alza i toni contro di loro. Poi ci sono i modelli negativi che vengono considerati dagli adolescenti come eroici. C'è quindi bisogno - conclude lo psciologo - di ridare regole precise ai ragazzi sia da parte dei genitori che degli insegnanti".

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