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Cronaca Trastevere / Viale di Trastevere

La bufala dell’attentato via WhatsApp: madre e figlia si presentano alla polizia

L’audiomessaggio è diventato virale nel volgere di poche ore sino ad arrivare alla smentita di Matteo Renzi ed aveva portato la polizia postale ad indagare per procurato allarme

Un messaggio di eccessiva preoccupazione per dei possibili attentati terroristici nella Capitale inviato da una madre ad una figlia. Le parole sono però state registrate da quest’ultima in un audio e divulgate via WhatsApp diventando nel volgere di poche ore virali. Un situazione sfuggita di mano a madre e figlia che si sono presentate spontaneamente negli uffici della polizia postale di viale Trastevere per spiegare quanto accaduto. 

SMENTITA DI RENZI - In particolare il giro di messaggi sui social network che si è diffuso rapidamente a Roma ed in Italia tanto da arrivare sino all’orecchio del Premier Matteo Renzi, con il Presidente del Consiglio dei Ministri che nel corso della presentazione del restaurato Pronto soccorso del Santo Spirito, ha informato di aver chiesto provvedimenti severi nei confronti degli autori di questo scherzo. Nel frattempo la polizia postale, che ha smentito l’allarme bomba sulla metro A, ha avviato una indagine per procurato allarme. 

PSICOSI ATTENTATI - Una allerta alimentata dalla psicosi e dalle paure che dopo gli attentati di Parigi hanno toccato in questi giorni anche la Capitale. Con allarmi bomba in ogni dove, dalle stazioni della metro alle autostrade, sino a passare per gli ospedali e tutti gli obiettivi sensibili e non dell’Urbe. Lo sanno bene la madre e la figlia coinvolte nella bufala dell’attentato terroristico che hanno spiegato quanto accaduto agli investigatori. 

ECCESSIVA PAURA - Secondo quanto appreso la madre avrebbe detto che nel corso della telefonata, rivolta alla figlia Anastasia, quest'ultima sarebbe stata in compagnia di un'amica ed avrebbe esagerato la situazione. In particolare citando anche una presunta conoscenza al Ministero dell'Interno, in merito ai possibili rischi per la sicurezza, nel tentativo di convincerla a restare di più in casa. "La mamma di Anastasia che lavora al ministero degli Interni mi ha detto che la situazione è più grave di quello che sembra" le parole dell'audiomessaggio. "Questi vogliono colpire i giovani. Mi raccomando Bea non frequentare questi posti. La mamma di Anastasia sta chiamando tutti. Diffondete perché bisogna restare in casa". 

AUDIO REGISTRATO - A quanto riferito, all'insaputa della donna la chiamata sarebbe stata registrata, molto probabilmente dalla figlia con un'amica, e poi inviata ad altri contatti e gruppi su WhatsApp, con un'effetto a catena, fino a raggiungere una diffusione virale. Secondo quanto si apprende, la ragazza ha letto su Facebook un post della pagina "Vita da social" della polizia, in cui la registrazione veniva definita "una bufala", si sarebbe spaventata e avrebbe avvisato la madre di quanto avvenuto. Le due si sono quindi presentate spontaneamente negli uffici della polizia per chiarire la vicenda. Le loro dichiarazioni, secondo quanto appreso, sono state raccolte in verbali che verranno trasmessi all’Autorità Giudiziaria.

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