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Cronaca

Botticelle: “Ordinanze mai attuate e poche risposte dalla politica”

Parla Loredana Pronio, presidente di Federfida: "Chiedo al sindaco Alemanno come mai tenga conto più di 44 famiglie di vetturini che non di circa 2 milioni di romani che non vogliono le botticelle"

Romantiche e tipiche nell'immaginario della città, più per i turisti che per i romani abituati a vederle trottare sui sanpietrini, le botticelle sono oggi più che mai al centro dell'attenzione. Un'attenzione che forse i vetturini avrebbero evitato volentieri visto che riguarda la salute dei loro cavalli, motivo per cui le tensioni con gli animalisti salgono e, come la cronaca recente ci racconta, sono salite alle stelle.

La questione è spinosa e tira in ballo diversi soggetti: i vetturini e le loro botticelle, gli animalisti, il comune e le forze di sicurezza predisposte ai controlli.
Proprio di questo ci parla Loredana Pronio, presidente di Federfida e presente durante la rissa avvenuta tra animalisti e vetturini a Piazza di Spagna. Lei era lì per controllare la condizione fisica dei cavalli e, allora come in altri casi di cui ci parla, quello che ha visto non le è piaciuto. Le colpe? Molte e di molti, dalla politica alle forze dell'ordine che non danno risposte adeguate a un problema persistente e più volte denunciato. Proprio alla politica romana con un appello al sindaco Alemanno si rivolge Pronio: “L'85% dei romani ha detto no alle botticelle, per cui chiedo al sindaco Alemanno come mai tenga conto più di 44 famiglie di vetturini che non di circa 2 milioni di romani. Dal sindaco mi aspetto una risposta politica.”

Quello che si domandano gli animalisti è perché le regole non vengano rispettate dai vetturini e soprattutto perché nessuno intervenga per farle rispettare o per sanzionarli: “Se un qualunque cittadino commette un'irregolarità viene sanzionato, perché loro no? Se c'è un'ordinanza che vieta di far uscire i cavalli a 35° perché non devono rispettarla” si domanda la presidente di Federfida.

Riguardo l'episodio di piazza di Spagna, Loredana Pronio racconta: “Ero lì per controllare che l'ordinanza venisse rispettata. Inoltre, abbiamo richiesto l'intervento di un veterinario per certificare le condizioni di salute del cavallo. Il veterinario della Asl Roma A arrivato, dopo aver visitato il cavallo ha certificato che aveva una forte tendinite alle zampe disponendone il riposo per 15 giorni. Questo per me equivale a un maltrattamento: portare in strada un cavallo fino a farlo infortunare significa non curarlo.”

Quindi, la presidente si interroga sulle stalle dei cavalli, domandandosi quali e quanti controlli siano stati fatti perché: “Mantenere un cavallo costa, ma se si mantiene bene, dubito che siano ben tenuti. Inoltre noto che c'è una facilità di riciclo degli animali. Il cavallo a cui era stata diagnosticata la tendinite il giorno dopo non c'era più, ma il suo vetturino sì e con un altro cavallo.”
Infine, ci si interroga sulle delibere, quelle emanate e mai attuate e disattese: “Con una specifica delibera del 7 ottobre 2012 è stato disposto l'obbligo delle targhe e dei tassametri, ma io non li ho mai visti. Perché tutto questo è possibile in una città come Roma?”

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