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Cronaca Centro Storico / Via in Aquiro

Tassisti e ambulanti a Roma, esplodono tre bombe carta: rosone in frantumi

Lo scoppio ha mandato in frantumi il vetro del rosone di Palazzo Macchi. Entrambi i petardi sono stati lanciati in via in Aquiro

Degenera la situazione nel cuore della Capitale. Tre esplosioni sono state udite nitidamente nelle vie intorno a piazza Montecitorio. Due dei petardi sono stati lanciati in via in Aquiro, tra il palazzo del Parlamento e in Pantheon. Il primo ha mandato in frantumi i vetri delle finestre di una parte di un edificio diviso tra una chiesa e un negozio della stradina, così come il rosone di una finestra di Palazzo Macchi, all'angolo sopra una ex banca. Nello stesso scoppio è stata anche danneggiata la finestra di un altro palazzo di fronte.  

Per evitare che i vetri rotti in bilico potessero cadere sui passanti, il 'triangolo' di strade interessato é stato provvisoriamente transennato dalla Polizia Locale, mentre i vigili del fuoco sono intervenuti con una camionetta con scala retrattile per picconare la finestra più in alto in via in Aquiro. La tensione tra i manifestanti e poliziotti in tenuta antisommossa a tratti si é poi riaccesa, tanto che uno degli organizzatori della protesta, parlando al microfono, si é sentito in dovere di esplicitare la dissociazione dal gesto di chi ha lanciato le bombe e i fumogeni. 

Nel corso del pomeriggio sono poi stati effettuati i primi fermi dalle forze dell'ordine.  Si tratta di 2 appartenenti al movimento romano di Forza Nuova, e già responsabili in passato di atti di violenza. Una terza persona è stata fermata per atti di violenza con l’utilizzo di un tirapugni, mentre una quarta è stata fermata in quanto responsabile del lancio di bombe carta, una delle quali esplodendo ha causato la rottura di alcuni vetri in via In Aquiro. In un primo bilancio si sono registrati 4 agenti della Polizia di Stato feriti, mentre sono 3 manifestanti sono ricorsi a cure mediche.

Sull'uomo fermato con il tirapugni la Questura con una nota ha precisato smentendo quanto scritto da alcuni siti internet e diffuso da alcuni movimenti politici di estrema destra: "La Questura di Roma precisa che l’uomo con un tirapugni che appare in alcune fotografie, divulgate su diversi siti on line, è un venditore ambulante.Fermato dalle forze dell’ordine, l’uomo è stato identificato; ex militante di estrema destra, la sua posizione è al vaglio degli inquirenti".

Tassisti e ambulanti a Roma: scontri e bombe carta | Foto Ansa

La protesta di tassisti e ambulanti "no Bolkestein" era già in procedenza sfociata in cariche. Momenti di paura in particolare in via del Nazareno, quando alcuni ambulanti hanno provato ad entrare nella sede del Pd, forzando il blocco della Polizia. Un gruppo di manifestanti ha girato a via del Nazareno dirigendosi verso la sede dei democratici. Con i Carabinieri e i poliziotti presenti si sono registrati momenti di tensione quando le forze dell'ordine, caschi e manganelli in mano, hanno tenuto a distanza i manifestanti dall'ingresso della sede del partito democratico.

"Le forze di Polizia", spiega la Questura, "hanno dovuto reagire ad un attacco premeditato da parte di un gruppo di facinorosi, che infiltratisi tra i manifestanti, hanno effettuato un lancio di oggetti. Il tentativo è stato respinto da un calibrato intervento dei reparti impiegati. Il gruppo, repentinamente staccatosi dalla manifestazione principale, ha raggiunto alla spicciolata la sede del PD, aggirando le Forze dell’Ordine".

Alle 14.30 poi un nuovo intervento delle forze dell’ordine nei pressi della sede del PD, in via di Sant'Andrea delle Fratte, per spostare un gruppo di manifestanti che avevano attuato un nuovo blocco con lancio di oggetti. Le forze dell'ordine, in tenuta antisommossa, hanno spinto il fronte dei dimostranti nella parte finale di largo del Nazareno. Sono volate manganellate. I manifestanti hanno invece lanciato oggetti e usato le aste delle bandiere per colpire gli agenti e i militari. Disordini anche nelle vie limitrofe. 

Sempre davanti alla sede del Pd hanno poi fatto capolino braccia tese, saluti romani e bandiere nere con il simbolo dei pirati. Tra i dimostranti anche alcuni esponenti dell'estrema destra romana. Alcuni hanno cantato l'inno nazionale accompagnandolo con il saluto romano.

A commentare le tensioni e lo scoppio delle bombe carta Laura Boldrini, nel momento in cui la Presidente della Camera ha preso posto al leggio per introdurre il convegno Ismea Svimez sull'agricoltura del Mezzogiorno nella sala della Lupa di Montecitorio. Proprio in quel momento ha rimbombato una delle bombe carta fatte esplodere dai manifestanti in piazza Montecitorio: "E' la sesta bomba carta da stamattina, non mi sembra una cosa normale - ha affermato la Boldrini -. Da oggi abbiamo questa protesta che ha creato molti problemi ad accedere alla Camera". 

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