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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Atleti romani alla maratona di Boston: "Ho pensato al colpo di cannone di Castel Sant'Angelo"

Il racconto dei corridori scampati all'attentato di ieri negli Stati Uniti: "Stiamo tutti bene ma non emotivamente". Cinque i romani che hanno preso parte alla gara

Attimi di paura, scene di terrore che rimarranno indelebilmente impresse nella memoria di chi ha assistito allo scoppio delle due bombe che ieri hanno ucciso due persone al traguardo dell'arrivo della maratona di Boston. Tra di loro centinaia di corridori italiani tra cui cinque atleti romani: Gaetano Caputi, Francesco Ricci Cubastro, Aldo Rosellini, Emanuele Giannini e Salvatore Giansiracusa.

IL RACCONTO - Due esplosioni al traguardo, nella centralissima Copley Square, che hanno provocato oltre ai due morti (tra cui una bambina di 8 anni) decine di feriti gravi. Erano le ore 14.50 locali. Salvatore Giansiracusa, atleta romano e veterano delle maratone, era a quella di Boston, a 100 metri dal traguardo quando ha sentito la prima esplosione: "Essendo di Roma, ho pensato al colpo di cannone di Castel Sant'Angelo di mezzogiorno e mi sono detto: 'Ma che fanno, festeggiano cosi'?' Il tempo di fare questo pensiero e ho sentito un altro botto. E' stata una cosa incredibile".

RABBIA E COMMOZIONE - Giansiracusa racconta la propria esperienza all'Ansa e la voce si incrina per l'emozione. E' andato negli Stati Uniti assieme a una cinquantina di maratoneti italiani dell'agenzia 'Born to run'. Dopo la seconda bomba ricorda di essersi girato e di aver visto "persone che uscivano da un angolo, un cassonetto aperto, una ragazza caduta a terra. A quel punto sono andato via aiutando altre persone a scappare - continua - e ho capito quello che stava succedendo".

BOSTON NON MERITA QUESTO - Fin qui il racconto lucido, poi la commozione e la rabbia: "Boston è una città che non lo merita - prosegue Giansiracusa -. Questa è una maratona stupenda, io ne ho fatte tante di maratone, c'erano tanti bambini, tanta gente. Boston non lo merita, né gli americani e nemmeno noi". Nei frammenti di ricordi che cita c'é l'immagine di "un signore orientale con un ginocchio aperto, lo portavano via i soccorsi su una sedia a rotelle". Dopo aver recuperato il cellulare che aveva lasciato in un camion-deposito, ha chiamato la sua famiglia. "Per fortuna noi stiamo tutti bene, ma non emotivamente...".

BUFFON - Tragedia che ha trovato anche il commento del portiere della Juventus Gianluigi Buffon che al termine dell'incontro giocato ieri sera all'Olimpico contro la Lazio ha commentato su Sky le immagini dell'attentato di Boston: "Le immagini sono eloquenti, bisogna mitigare lo sdegno con il silenzio, abbiamo avuto un grande dono che è la vita, ci vorrebbe rispetto per la vita".

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