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Cronaca Testaccio / Ponte Testaccio

Bici Roma denuncia: "La pista di Testaccio lasciata a sè stessa"

Prima la pista inagibile, poi la bambina rom annegata nel Tevere e infine l'omicidio del fotografo Daniele Lo Presti. Il Presidente Bonafaccia: "Si poteva evitare. Ora servono maggiori controlli"

"La situazione sta degenerando di giorno in giorno, non si può più continuare così". Si apre con queste parole la forte denuncia di BiciRoma, l'associazione Due Ruote d'Italia onlus, che già da tempo sollecitava l'attenzione sulla pista ciclabile nella zona di Testaccio, riversante ormai da mesi in condizioni fatiscenti nonchè rischiose per la sicurezza di ciclisti e passanti.

LA PISTA INAGIBILE - In principio fu la questione della inagibilità della pista, dovuta alla totale trascuratezza della segnaletica orizzontale che permetteva così una viabilità "selvaggia" e il parcheggio di molte autovetture in ostruzione di interi tratti. Inoltre, la presenza delle numerose buche rendeva il percorso totalmente impervio in caso di pioggia. "Ci sono alcuni tratti che risultano assolutamente impercorribili, obbligando i ciclisti che li percorrono a un vero e proprio slalom tra auto e pozzanghere", ci raccontava solo qualche giorno fa Fausto Bonafaccia, fondatore e presidente dell'associazione.

I FATTI DI CRONACA - Poi, in quegli stessi giorni, la notizia della piccola bambina rom annegata nel Tevere sempre nei pressi di Ponte Testaccio, a pochi metri dalla piccola baraccopoli insediatasi abusivamente qualche tempo prima, proprio a ridosso del tratto della pista ciclabile di quella zona. Ieri pomeriggio, infine, l'omicidio del fotografo dei vip Daniele Lo Presti, consumatosi sempre in quella stessa zona. "Alla luce di questi ultimi eventi, BiciRoma non può che rilanciare a gran voce la necessità di maggiori controlli lungo le piste ciclabili - dichiara oggi Bonafaccia, raggiunto nuovamente al telefono - soprattutto in quell'area in zona Testaccio, abbandonata a se stessa senza controlli e con scarsa illuminazione, facendo così proliferare fattori di rischio come questi ultimi fatti stanno a testimoniare".

IL PROGETTO - Più volte in passato l'associazione aveva proposto all'amministrazione territoriale (all'epoca guidata dall'assessore De Lillo)  il "BiciRoma Angel", un progetto per la sicurezza e il monitoraggio delle piste ciclabili a sostegno dei ciclisti romani, ma tutte le volte l'indicazione non era stata presa in considerazione, neanche in presenza di un bando europeo che avrebbe potuto coprire il 75% dei costi necessari alla sua concreta realizzazione.

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