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Cronaca

Furti e rapine in tutta Roma: così Er Gnappa aveva rimesso in piedi la batteria

Ventiquattro arresti, nove rapine o furti intestate alla banda. A capo Manlio Vitale della banda della Magliana. Così il "capo di Garbatella e Tor Marancia" terrorizzava le famiglie romane

Rapine in villa, persone legate, prese in ostaggio e minacciate con pistole o con la violenza. Vittime facoltose, studiate e scandagliate da un basista potenzialmente insospettabile: un gioielliere. Non un gioielliere qualunque però, ma il figlio di un noto criminale, Manlio Vitale, detto Er Gnappa ex esponente di spicco della banda della Magliana, che a 67 anni si era rimesso in affari mettendo su una vera e propria batteria. A disarticolare l'attività criminale di Gnappa ci hanno pensato i carabinieri del comando Provinciale di Roma che hanno oggi tratto in arresto 24 persone, indagate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di efferate  rapine, ma anche di furti, ricettazione, detenzione e porto in luogo pubblico e aperto al pubblico di armi da fuoco, uso di documenti e contrassegni identificativi di forze di polizia.

I NOMI DI TUTTI GLI ARRESTATI

IL CAPO - A capo della banda Manlio Vitale che viene definito dagli inquirenti "personaggio di assoluto spessore nella geografia criminale della Capitale". Si tratta di un pluripregiudicato, già fondatore ed esponente di spicco della “Banda della Magliana”, nella quale rivestiva il ruolo di referente per i quartieri Tor Marancia e Garbatella. In particolare Vitale aveva uno stretto legame con Maurizio Abbatino che gli aveva affidato i contatti con esponenti della ‘ndrangheta calabrese e della camorra napoletana.

L'AVVIO DELLE INDAGINI - Le indagini che hanno portato agli arresti di oggi sono partite a seguito di un'efferata rapina commessa, agli inizi di ottobre 2014, nella villa di un medico residente nel quartiere Eur di Roma. In questa circostanza due rapinatori erano riusciti ad entrare nell’abitazione fingendo di essere poliziotti ed esibendo anche dei tesserini identificativi della Polizia di Stato. Avevano, quindi, dopo aver minacciato le vittime con una pistola, immobilizzato il medico, la moglie, la badante ed i due figli minori e, prima di legarli e rinchiuderli in uno sgabuzzino, si erano fatti consegnare oro, preziosi e contanti per un bottino di circa 200.000 Euro. Un episodio centrale perché da qui sono stati individuati 2 responsabili, di cui si è scoperto il legame con Vitale. Da qui le indagini e la scoperta della banda e del modus operandi. Indagini nel corso delle quali è stato possibile impedire che alcuni colpi venissero messi a segno.

ASCOLTA LE INTERCETTAZIONI

IL MODUS OPERANDI - Identico è risultato il metodo criminale utilizzato dal sodalizio. Vitale, usufruendo dei contatti "qualificati" su cui poteva contare, acquisiva informazioni dettagliate sulle potenziali vittime da rapinare, tutte persone abbienti e vulnerabili, come ad esempio donne che vivevano da sole o persone anziane, oppure famiglie con figli piccoli. Individuata la vittima, forniva le notizie fondamentali per compiere i delitti, demandandone poi l’organizzazione e l’esecuzione ad un suo fedelissimo collaboratore, legato a lui sin dai tempi della “Banda della Magliana”. Si tratta in particolare di Rodolfo Fusco, classe 1954, con precedenti del quartiere Tor Marancia come il Vitale.

Individuata la banda e il modus operandi si è proceduto ad una serie di intercettazioni e di verifiche che hanno portato a raccogliere gravi, precisi e concordanti indizi in relazione a 9 colpi messi a segno dalla banda. Alcuni degli arresti sono avvenuti in flagranza di reato durante l’attività investigativa.

VIDEO - IL BLITZ A CASA DI MANLIO VITALE

LE ARMI - Le armi dell’associazione erano custodite da una coppia di incensurati che abitavano nella stessa palazzina di uno degli esecutori materiali delle rapine un 55enne di Tor Bella Monaca. Le armi, in più occasioni, risultano essere state fornite dal titolare di una palestra sita nel quartiere Prati di Roma, classe 1973, con precedenti per reati contro il patrimonio e traffico di droga.

I SEQUESTRI - Nel corso della mattina, i Carabinieri di Roma hanno anche proceduto al sequestro nei confronti di Manlio Vitale e di un suo sodale, in esecuzione di decreti di sequestro emessi su richiesta della Procura di Roma dal locale Tribunale Sezione per l’Applicazione delle Misure di Prevenzione, di beni per 4 milioni di euro, tra cui 5 appartamenti, 20 conti in banca e 6 automobili. 

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