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Cronaca

Patrimonio comunale in affitto, bando lampo e anti-occupazione

Pubblicato dal Comune di Roma il 24 aprile, scadrà domani. Nel testo, indicate solo le zone ma non gli indirizzi

In zona Pinciano sono 30 metri quadrati a piano terra. A Delle Vittorie invece di ben 140 metri quadrati. A Parioli di 70. Torre Argentina un primo e un terzo piano di 140 e 114 metri quadrati. A Prati singole unità a piano terra di grandezze variabili tra i 30 e gli 80 metri quadrati. Non è la bacheca di un'agenzia immobiliare ma l'elenco con alcuni degli immobili comunali messi in affitto in un bando pubblico emesso dal Dipartimento Patrimonio di Roma Capitale il 24 aprile 2013. Gli interessati però dovranno affrettarsi: dal momento della pubblicazione c'è tempo solo 15 giorni. O meglio, c'era. Ad oggi mancano davvero poche ore. Oltre le 12 di domani nessuna richiesta verrà più accettata. E, del resto, al bando non è stata data molta rilevanza dal Comune di Roma.

Niente a che vedere con il disagio abitativo della Capitale. Gli immobili verranno affittati a canoni di mercato in base alle tabelle Omi. Sono previsti sconti solo per enti e associazioni che hanno intenzione di svolgere “attività di carattere sociale, assistenziale, sportivo” si legge nel bando. A chi si si dimostra interessato ad affittare questi immobili non viene richiesto alcun requisito di reddito. Chiunque può partecipare al bando.

Ed è proprio sulle modalità di presentazione della domanda che il bando presenta una particolarità. Gli immobili oggetto dell'avviso non sono indicati con un indirizzo preciso ma solo con la zona e la metratura. Niente destinazione d'uso o altri elementi per capire di che cosa si tratta. Per averli bisogna recarsi di persona, ed entro i quindici giorni, agli uffici preposti.

“I dati identificativi del singolo immobile verranno, in caso di formale domanda, resi esclusivamente in visione al singolo richiedente munito di documenti identificativo valido” si legge nel bando. Una misura anti-occupazione per l'assessorato al Patrimonio che spiega di non aver voluto fornire i dati precisi per paura degli 'abusivi'. In realtà nel bando si fornisce un'altra spiegazione per questa scelta.

Prima della pubblicazione del bando, c'era già qualcuno che ha manifestato il suo interesse ad affittare quegli immobili. Lo spiega lo stesso bando. “Si informa che sono già pervenute da parte di società e/o persone fisiche richiesta di locazione/concessione degli immobili sopra elencati. […] Per le ragioni sopra esposte non si forniscono ulteriori elementi identificativi”.

Chi ha già presentato la domanda risulta avvantaggiato, soprattutto se il bando, poco pubblicizzato e con pochi particolari sugli immobili in oggetto, avrà poco seguito. “Nel caso non pervengano richieste entro i termini sotto definiti, l'amministrazione procederà a concedere il bene al richiedente che ha già presentato la domanda” riporta il bando.

Inoltre, chi si aggiudicherà gli immobili, potrà richiedere un “cambio di destinazione d'uso o effettuare lavori di adeguamento esclusivamente funzionale alle proprie esigenze”. E tra le proprietà in elenco c'è anche un terreno di circa 22 ettari in zona Anagnina.

“Il bando non è certo illegale ma trattandosi di patrimonio pubblico era sicuramente meglio se veniva dimostrata più trasparenza” commenta Massimo Pasquini dell'Unione Inquilini. “Non è la prima volta che di fronte a valorizzazioni di questo genere del patrimonio pubblico si presenta questo problema. Sarebbe meglio creare un bando unico che assegni questo patrimonio con tempi e regole certe e che tenga conto anche delle esigenze abitative della città”.

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