Torna a scuola Luca, il bimbo disabile deriso dalle maestre in chat: "Avviata inchiesta interna"
Il piccolo è a casa dal 25 marzo: la settimana prossima inizierà a frequentare un nuovo istituto. Nel frattempo proseguono le indagini
Luca, il bambino di 6 anni affetto da autismo deriso e umiliato in chat dalle maestre dell'istituto della zona sud di Roma che frequentava, deve tornare immediatamente a scuola: a ribadirlo è il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso, che nei giorni scorsi ha incontrato la madre del piccolo insieme con il direttore generale dell’ufficio scolastico della Regione Lazio, Rocco Pinneri, e i rappresentanti dell’associazione La Battaglia di Andrea, che hanno affiancato la mamma nella denuncia dell’accaduto.
Il bambino, a casa dallo scorso 25 marzo, dovrebbe iniziare a frequentare una nuova scuola la prossima settimana. La madre, venuta a conoscenza del contenuto di quei messaggi scambiati nella chat delle insegnanti, si è immediatamente attivata per cercare un nuovo istituto in grado di accogliere il piccolo e fornirgli tutto ciò di cui avrà bisogno per completare il suo percorso educativo e di crescita.
Avviata un’indagine interna sulle maestre
Una questione affrontata anche nel corso dell’incontro con Sasso: “Ogni giorno di scuola perso è intollerabile, ma è comprensibile da parte della madre un senso di sfiducia nei confronti di quelle insegnanti - ha detto il sottosegretario all’Istruzione - Per loro sarà la magistratura a verificare le responsabilità penali, noi abbiamo avviato un'ispezione interna. Restano quelle frasi disgustose, deplorevoli, assurde, dette da educatrici nei confronti di un bimbo autistico di 6 anni”.
Nel corso dell’incontro, Sasso ha garantito alla madre del bambino “il massimo impegno da parte del Ministero dell’Istruzione e mio personale affinché suo figlio possa andare in una nuova scuola il più presto possibile. Chi sbaglia paga e la reazione del Ministero sarà dura”. Poi ha anche annunciato l’intenzione di disporre per chi decide di fare l’insegnante valutazioni anche sotto il profilo psico-atittudinale.
La storia di Luca, deriso in chat dalle maestre
Il caso di Luca, nome di fantasia con cui è stato identificato sin dalle prime battute di questa vicenda, è scoppiato a fine marzo. A portarlo alla luce proprio l’associazione campana La Battaglia di Andrea, fondata dai genitori del bambino autistico di Afragola escluso dalla recita natalizia e diventato un simbolo. Stando a quanto denunciato poi dalla madre di Luca, che ha deciso di rivolgersi ai carabinieri, a mostrarle i messaggi sarebbe stata un’ex educatrice del bambino, rimasta nella chat di WhatsApp delle insegnanti anche dopo avere terminato la sua esperienza.
Proprio in quella chat sarebbero stati scambiati messaggi derisori sia nei confronti di Luca sia della madre, infarciti da sarcasmo e offese. Scambi che risalirebbero già a ottobre dello scorso anno, pur venuti allo scoperto solo a marzo, e comprenderebbero anche messaggi in cui le maestre “festeggiavano” il fatto che il bambino fosse stato costretto a restare a casa per avere contratto il Covid.
Scoperti i messaggi la mamma di Luca ha deciso di cercare immediatamente una nuova scuola per il figlio e passare alle vie legali. La magistratura ha quindi preso in mano il caso, mentre l’Ufficio scolastico regionale ha avviato come detto un’indagine interna: “L’incontro al Miur è stato proficuo, almeno per il primo step, quello che maggiormente interessa a noi, trovare un'altra scuola per il piccolo, a giorni il bimbo andrà in un nuovo istituto scolastico - hanno fatto sapere dall’associazione La Battaglia di Luca - Adesso bisognerà andare avanti per accertare tutte le responsabilità ed attuare le sanzioni secondo quanto previsto da regolamenti e legge”.