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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Parcheggi off-limit per il crollo della strada: Roma Capitale condannata a risarcire il danno

Un giudice del tribunale civile ha condannato il Comune a risarcire i condomini di un palazzo che non hanno potuto usare i posteggi

Parcheggi condominiali off-limit a causa del crollo della strada, e Roma Capitale è costretta a risarcire il danno. È il verdetto di un giudice del tribunale civile di Roma, che ha condannato il Comune per i danni subiti dai condomini di un palazzo della Balduina fortemente penalizzato dal crollo di via Livio Andronico, avvenuto il 14 febbraio del 2018.

La causa è stata portata in aula dallo studio legale De Caprariis, che ha assistito il condominio nel procedimento finalizzato a dimostrare i danni patiti dai condomini, impossibilitati a usare gli spazi condominiali adibiti a parcheggio per l’impossibilità ad accedervi a causa della strada crollata, ripristinata dopo circa 9 mesi.

Le motivazione della sentenza

“L’evento lesivo è stato una manifestazione della dinamica strutturale della strada in custodia di Roma Capitale, sebbene con il concorso dell'attività dell'appaltatore - ha sottolineato il giudice nella sentenza di condanna - Nè può affermarsi il fatto esclusivo di quest'ultimo, risultando all'esito dei controlli effettuati che la ditta edile aveva dato inizio agli sbancamenti realizzando una paratia su lato Via Livio Andronico in assenza di autorizzazione sismica e priva di progetto. Ed invero, la non conformità dell'attività edilizia alla normativa di riferimento e ai titoli rilasciati non può qualificarsi come evento imprevedibile e non evitabile ai sensi dell'esonero di responsabilità di cui all'art. 2051 c.c., rientrando tra le competenze dell'ente comunale proprio la vigilanza sulla legittimità dell'attività edilizia".

Il tribunale civile di Roma ha quindi accolto la tesi dell’avvocato De Caprariis, riconoscendo a Roma Capitale, custode della pubblica via, la responsabilità di un “danno causato da cosa in custodia”, appunto, così come previsto dall’articolo 2051 del codice civile.

“Seguo al momento altre cinque cause promosse da persone in qualche modo danneggiate dal crollo - spiega l’avvocato Caprariis, che è anche presidente del Comitato Crollo alla Balduina - Alcune riguardano nuclei familiari che ai tempi del crollo abitavano nelle palazzine sfollate e che hanno avuto anche problemi agli impianti e alle fognature. In questo caso il danno oltre che economico è anche psicologico, dovuto allo stress e al trauma di dover restare fuori casa per un tempo prolungato. Patrocino inoltre una persona la cui auto è crollata nella voragine provocata dal crollo, in tutti i casi ritengo ci siano gli estremi per parlare di danno causato da cose in custodia, come accaduto per la causa appena vinta”.

Il crollo della Balduina e il processo

Erano da poco passate le 17.30 del 14 febbraio del 2017 quando parte di via Livio Andronico, alla Balduina, scomparve in una nube di polvere e terra. Il suolo aveva ceduto all’altezza di un cantiere per la costruzione di nuovi edifici, facendo precipitare in un’enorme voragine sei auto parcheggiate e costringendo all’evacuazione di due palazzi per precauzione.

Nel febbraio del 2022 è partito il processo penale, che vede imputati per crollo colposo sei persone tra amministratori di tre società private, coordinatori dei lavori e responsabili della sicurezza. Parti civili sono invece i negozianti e i residenti della zona coinvolta.

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