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Cronaca

Caso Cucchi, il legale della famiglia: "Continua il depistaggio"

L'avvocato Anselmo: "Ancora sviamenti e omissioni". All'inizio dell'udienza il pm Musarò ha chiesto di integrare alcune testimonianze

"Quello che sta emergendo è inquietante: testimoni che vengono avvicinati, depistaggi che si stanno protraendo nel tempo. L'istruttoria ha già accertato la falsità di numerose annotazioni di servizio utilizzate nello scorso processo e che queste attività di depistaggio sono proseguite nel tempo e durante l'acquisizione degli atti di indagine che hanno portato a questo procedimento. Il fatto che questi accadimenti continuino durante questa istruttoria dibattimentale è di una gravità inaudita". Così Fabio Anselmo, legale della famiglia Cucchi, ha aperto l'udienza del processo bis sulla morte del giovane geometra romano nel 2009

"Possiamo anche voltarci dall'altra parte e dire che saranno oggetto di altri procedimenti- ha concluso- ma esprimo tutto il mio rammarico rispetto alla reiterazione di questi episodi in queste forme illecite e inaccettabili in uno stato di diritto". Il riferimento dell'avvocato Anselmo è anche alle presunte pressioni dei vertici dei carabinieri relativi al pestaggio del giovane geometra morto nell'ottobre del 2009 a Roma.

All'inizio dell'udienza il pm Giovanni Musarò, invece, ha chiesto di integrare alcune testimonianze: si tratta di risentire ad esempio il maresciallo Speranza che accompagnò Stefano Cucchi alla stazione di Tor Sapienza. 

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