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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Autista morto per amianto sui bus, il tribunale condanna Cotral a risarcire 157 mila euro

L'azienda di trasporto pubblico di Roma dovrà risarcire la moglie e i due figli di Vincenzo Cecchini, morto a 59 anni per adenocarcinoma polmonare

Un risarcimento da centocinquantasettemila euro. Tanto è stato quantificato, dal tribunale di Roma, come indennizzo dovuto a moglie e figli per la morte del 59enne Vincenzo Cecchini, per oltre un decennio dipendente della Cotral.  

Cecchini per oltre dieci anni è stato operaio, manovale d'officina, e poi autista per Cotral svolgendo, negli anni, anche mansioni consistenti nella manutenzione delle scale mobili delle stazioni della metropolitana di Roma che presentavano molte componenti in amianto. Come autista di linea ha condotto mezzi pesanti, autobus e pullman ancora con vari parti in asbesto, con esposizione a polveri e fibre di amianto.

È stato esposto, quindi, alla fibra così come a residui della combustione, benzene e altri cancerogeni in assenza di strumenti di prevenzione tecnica e di protezione individuale. La diagnosi, impietosa, è arrivata nel novembre 2010, l'uomo è morto soltanto 8 mesi più tardi il 22 luglio 2011. A guidare il convincimento del giudice del lavoro Valentina Cacace, è stata la sentenza del tribunale di Roma, confermata in appello nel dicembre 2022, che condanna la Cotral Spa al risarcimento per Laura Cristofanelli, vedova del Cecchini e mamma di Stefano e Claudio.

I consulenti tecnici di ufficio hanno riconosciuto "“la sussistenza del nesso fra l’esposizione lavorativa e l'insorgenza dell’adenocarcinoma polmonare diagnosticato" alla vittima, richiamando le normative che dispongono tutta una serie di misure che il datore di lavoro deve attuare per preservare la salute dei suoi dipendenti precisando che "… non può non dubitarsi della responsabilità della società resistente per l’omessa adozione di quelle cautele … che avrebbero ridotto il rischio…".

Il Tribunale di Roma riconosce per i figli, che all'epoca della scomparsa del papà avevano 30 e 31 anni, com’è stato per la madre, anche il danno biologico di natura psichica. Dopo la diagnosi, infatti, l’integrità psico-fisica del Cecchini è stata compromessa perchè ha percepito lucidamente la gravità del quadro patologico e l'approssimarsi della morte.

"Non sarà possibile restituire alla famiglia il loro caro, ma abbiamo ottenuto giustizia e un po’ di pace" ha dichiarato Ezio Bonanni, presidente dell'osservatorio nazionale amianto che ha iniziato a seguire i processi a carico di Cotral Spa, dopo che molti dei lavoratori sono stati collocati in prepensionamento amianto.

Cotral, interpellata, ha così risposto: "L'azienda prende atto della sentenza disposta dal Tribunale di Roma e precisa che si tratta di fatti risalenti ad oltre vent'anni fa. Nel rispetto della normativa, nessun lavoratore impiegato presso gli impianti di Cotral Spa, è attualmente esposto al contatto con componenti che contengono polveri e fibre di amianto".

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