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Cronaca

Ipotesi speculazione: l'indagine della procura di Roma sul caro benzina

I pm romani ipotizzano il reato di "manovre speculative su merci". Il Codacons intanto invita a segnalare i distributori che non rispettano il taglio previsto dal decreto governativo

“Manovre speculative su merci”: è questa l’ipotesi di reato su cui indaga la procura di Roma, impegnata in una complessa inchiesta finalizzata a capire le ragioni dell’impennata dei prezzi del carburante e in generale dell’energia.

Le indagini sono coordinate dal procuratore Francesco Lo Voi e dal procuratore aggiunto Rodolfo Sabelli, e al momento ancora nessun nome è stato scritto sul registro degli indagati. C’è però l’ipotesi di reato, ovvero quello disciplinato dall’articolo 501 bis del codice penale, che recita: “Chiunque, nell’esercizio di qualsiasi attività produttiva o commerciale, compie manovre speculative ovvero occulta, accaparra o incetta materie prime, generi alimentari di largo consumo e prodotti di prima necessità in modo atto a determinarne la rarefazione o il rincaro sul mercato interno è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 516 a euro 25.822”.

Indagini su potenziali speculazioni da parte delle compagnie

L’obiettivo è quindi capire se, approfittando del momento complicatissimo causato da una crisi energetica già in atto e dallo scoppio della guerra in Ucraina, sia stata messa in atto una strategia da parte di produttori e fornitori per far alzare i prezzi di carburante, gas ed energia elettrica e specularci sopra. Le indagini sono affidate alla guardia di finanza, incaricata di portare avanti tutti gli accertamenti necessari a fare chiarezza. Accertamenti che assumono ancora più rilevanza alla luce delle dichiarazioni dello stesso ministro alla Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, che aveva definito i rincari “una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini”.

La procura di Roma non è l’unica ad avere aperto un fascicolo sul caro prezzi dell’energia. Anche quelle di Cagliari, Belluno, Prato, Ancona, Perugia, Verona. A Pescara, Trieste e Napoli hanno affidato ai rispettivi nuclei giudiziari delle Fiamme Gialle il compito di approfondire i controlli, mentre l’Antitrust ha notificato alle maggiori compagnie petrolifere richieste di informazioni più dettagliate sulle loro attività.

Sull’accelerata imposta alle indagini ha espresso soddisfazione il Codacons, che proprio alla procura aveva presentato un esposto ipotizzando il reato di manovre speculative su merci, oltre che di aggiotaggio e truffa: “Siamo soddisfatti per la decisione della Procura di condividere le nostre tesi - ha detto il presidente Carlo Rienzi - Se saranno accertati illeciti sui prezzi di energia, carburanti e altri beni essenziali, i responsabili andranno incontro ad una maxi-class action del Codacons per conto di milioni di consumatori e imprese danneggiati dall’escalation dei listini”.

Pubblicato il decreto per il taglio delle accise, il Codacons: "Segnalate chi non si adegua"

Sulla Gazzetta Ufficiale è intanto stato pubblicato il dopo la pubblicazione nella notte sulla Gazzetta Ufficiale il decreto “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina” contenente le norme sulla riduzione delle accise. Il decreto ha effetto immediato, e prevede che le accise siano ridotte di 25 centesimi al litro, con una riduzione dei listini alla pompa pari a 30,5 centesimi di euro calcolando anche l’Iva.

“La benzina, per effetto delle nuove disposizioni, deve così costare oggi presso i distributori circa 1,87-1,88 euro al litro, il gasolio 1,84-1,85 euro/litro - sottolinea il Codacons - I prezzi di benzina e gasolio alla pompa devono quindi scendere immediatamente, o i distributori di carburanti saranno denunciati in Procura per le possibili ipotesi di appropriazione indebita e truffa”.

L’associazione ha invitato tutti i cittadini a segnalare i distributori di carburanti che non si sono adeguati alle nuove disposizioni e non hanno ridotto i prezzi al pubblico, e quelli che ancora vendono benzina e gasolio a prezzi superiore ai 2 euro al litro, inviando una mail all’indirizzo info@codacons.it e ad una apposita linea whatsapp che sarà attivata in giornata. Ha inoltre annunciato che pubblicherà in giornata sul proprio sito internet i moduli con cui i cittadini potranno costituirsi parte offesa nelle inchieste aperte dalle Procure locali, e “chiedere i danni qualora dalle indagini dovessero emergere illeciti a danno dei consumatori”.

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