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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Audio bufala su Whatsapp, Renzi: "E' procurato allarme, punire i responsabili"

Anche il Premier ha appreso del messaggio audio che sta passando sulle chat di telefono in telefono. "Ho dato mandato agli inquirenti di capire chi è l'autore perché per me è procurato allarme"

Sui social network ormai "la mamma di Anastasia" è diventata un personaggio. Tutti ci ridono su. Il messaggio audio che da ieri sta girando su tutti i telefonini, e che ha appunto creato questo personaggio virale, rischia però di costare caro agli autori. Sul caso è intervenuto addirittura il Premier Matteo Renzi. 

"In queste ore su Whatsapp sta girando un messaggio falso: ho dato mandato agli inquirenti di capire chi è l'autore perché per me è procurato allarme" ha detto Renzi. Il messaggio invita a non uscire di casa e a cambiare le proprie abitudini: "Chi vuole costringerci a cambiare vita non vincerà".

La stessa polizia ha, attraverso i social, segnalato la bufala.  (ASCOLTA L'AUDIO)

"Nel messaggio audio la donna spiega che l’ISIS vuole “colpire i giovani” e “la movida” e che quindi bisogna stare lontano dal centro; la donna sostiene che al ministero degli Interni hanno informazioni su un possibile attacco che non vengono diffuse alla popolazione, e si dice anche che l’allarme bomba per cui ieri è stata temporaneamente chiusa la stazione della metropolitana di Lepanto a Roma non era un falso allarme.Ovviamente non esistono ragioni per considerare veritiero il contenuto del messaggio, al di là della generale situazione di allerta e maggiore attenzione suggerite dai fatti di questi giorni a Parigi. La stazione di Lepanto della Linea A della metropolitana di Roma giovedì è effettivamente stata chiusa per un allarme bomba rivelatosi poi falso, ma non ci sono prove né sospetti che nella stazione sia effettivamente stata trovata una bomba e che il ministero degli Interni avrebbe deciso di tenere segreta l’informazione. La stazione di Lepanto è rimasta chiusa in tutto per circa 30 minuti: se davvero fosse stata trovata una bomba sarebbe stato necessario molto più tempo per disinnescare la bomba, bonificare la zona, mettere in sicurezza la stazione e cercare prove e indizi sulla persona che l’aveva posizionata.Anche l’idea per cui una persona che genericamente “lavora al ministero” possa essere a conoscenza di informazioni riservate e potenzialmente pericolose, e che possa decidere di diffonderle a tappeto usando Whatsapp, è piuttosto ingenua: e in generale fa riferimento a un certo tipo di pensiero complottista molto diffuso online, con espressioni come “vi dicono un sacco di bugie”, “vogliono farci credere”, eccetera. Ci sono consistenti ragioni per stare attenti e per considerare possibile un attentato a Roma come in altre città, sia prima che dopo gli attacchi di Parigi, ma questo messaggio di Whatsapp non si può considerare tra queste. Giovedì a Roma per tre volte la metropolitana è stata interrotta per falsi allarmi bomba; venerdì mattina è già successo un’altra volta. IL PROCURATO ALLARME E' UN REATO".
 

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