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Cronaca

Vigili in assemblea: da Ostia al centro la città va in tilt

Dalle 7 alle 9 riuniti in assemblea gli aderenti a tutti i sindacati. In tilt la viabilità. Ed è solo l'antipasto di quel che accadrà lunedì. Intanto aumentano le disdette per i servizi elettorali

L'antipasto. Quanto accaduto in città nella mattinata di oggi è solo un assaggio di quanto potrebbe accadere sulle strade di Roma lunedì. I vigili hanno paralizzato la città. Due ore d'assemblea, indette da tempo, per decidere come portare avanti la vertenza sul salario accessorio. E l'impatto sulla città è stato devastante. Da Ostia a San Giovanni, passando per tutte le strade del centro, una lunga, lunghissima distesa di lamiere caratterizzava la viabilità romana, finita letteralmente in tilt. Una sorta di parcheggio a cielo aperto, in cui i tempi di percorrenza si sono per molti triplicati.

Critica la situazione ad Ostia dove le due arterie principali che portano a Roma, la Colombo e la via del Mare, sono state bloccate per tutta la mattina. Gli uomini del Gruppo intervento traffico infatti hanno anche loro partecipato ad assemblee e per questo hanno disertato i semafori, dove si sono creati paurosi ingorghi.

Pesante la situazione anche tra la tangenziale est e san Giovanni. Qui, nella zona di viale Castrense, si è assistito a scene di automobilisti scesi dalle proprie auto per la disperazione. Persino per i motociclisti la situazione si è fatta impossibile.

Non sembra aver calmato gli animi quindi la circolare del governo. Spiega Stefano Giannini del Sulpl: "Non può bastare una circolare che sposta il problema di un mese. Questo serve solo alla politica per cercare di passare indenni le elezioni. Roma ha un ruolo di Capitale e non può essere gestita con norme che regolano città di 4000 abitanti. Se il sindaco non è capace di chiederle si dimetta e ci proveremo col prossimo".

LUNEDì - Ecco perché si può parlare senza timore di smentita di antipasto. Già perché se questo è quel che è successo oggi con 2 ore di assemblea c'è da immaginarsi lunedì cosa potrà accadere. Sciopero di 3 ore a turno e 3 ore di assemblea, promettono di mandare in tilt la viabilità.

STRAORDINARI - Intanto all'interno del corpo sta diventando un caso la rinuncia agli straordinari elettorali. Dopo il caos per le cancellazioni dai servizi per la partita Roma - Juve, in tanti stanno rinunciando anche ai servizi extra in occasione del 25 maggio. La cosa però non è stata presa bene dal comandante Clemente che con la circolare numero 94112 ha chiesto ai Gruppi i nominativi dei dipendenti che si sono prenotati e poi cancellati per lo straordinario elettorale del 25 maggio. A supporto di Clemente vi sarebbe anche un'interpretazione da parte del Prefetto che pare aver dato un’interpretazione secondo la quale i dipendenti che rinunciassero a svolgere gli straordinari, volontari, per tale evento siano assimilabili a coloro i quali ponessero in atto uno sciopero non autorizzato e quindi passibili, oltre che alla precettazione, anche di sanzioni disciplinari qualora non si presentassero in servizio. Da qui la circolare 94112 emessa dall'ufficio del Comandante.

I sindacati tutti però si stanno muovendo per offrire assistenza legale agli agenti. Il Coordinamento U.G.L. Polizie Locali, l’A.R.V.U. e la F.I.A.D.E.L. in una nota congiunta attacca: "Siamo di fronte all’ennesimo flop della Dirigenza ! Dopo le multe via twitter ( dalla stessa Avvocatura ritenute nulle! ); dopo le vetture lasciate in divieto da alcuni Dirigenti ( per le quali il Comandante aveva annunciato in maniera roboante, multe esemplare che a tutt’oggi ancora non risultano elevate); dopo le proposte di asservire il Corpo al cosiddetto “turno in quinta” (ignorando le più elementari norme contrattuali vigenti per le Polizie Locali che lo impediscono), questa ulteriore e terrificante iniziativa pone un’unica certezza per la Dirigenza : non vi è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare!".

Duro anche il Sulpl che attraverso il segretario romano Stefano Giannini spiega: "Siamo allo stravolgimento delle più elementari norme di diritto sul lavoro. Non bastano neanche 15 giorni di preavviso per comunicare che non si ha intenzione di fare uno straordinario? Allora cosa teniamo a fare dirigenti pagati 170.000€ l'anno? Marino ed i suoi nominati hanno fallito. Prima si dimettono e meglio è".

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