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Cronaca Casal Bertone / Via San Romano, 92

"I miei metodi funzionano". Botte ad un bimbo autistico da parte della maestra arrestata

Particolari inquietanti emergono nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip ai danni di Franca Mattei e Maria Rosaria Citti. Entrambe sono madri di due figli

E' un quadro di violenze e soprusi ai danni di bimbi anche di soli tre anni quello che emerge dall'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti delle due docenti, Franca Mattei, 63 anni, e Maria Rosaria Citti, 57 anni, insegnante e direttrice della scuola di infanzia di Portonaccio di via San Romano 93 arrestate questa mattina . "Altre maestre dell'istituto e la direttrice Citti sono da tempo a conoscenza dei comportamenti della Mattei - scrive il gip -. La direttrice non è mai intervenuta, neppure attivando verifiche interne bensì ha coperto". Comportamento violento e umiliante nei confronti degli alunni tenuto dalla maestra "che durava da molti anni ed è stato adottato fino a pochi giorni prima dell'arresto".

BOTTE BIMBO AUTISTICO - Secondo quanto emerge dalle indagini la donna, madre di due figli, ha insultato e picchiato anche un bimbo autistico. La donna si accaniva contro i piccoli che disobbedivano o facevano i capricci ma a volte le botte arrivavano anche senza alcun motivo apparente. Franca Mattei, che da quanto si apprende da ambienti investigativi, sorrideva con sarcasmo di fronte agli agenti anche durante l'arresto, a differenza della direttrice della scuola, apparsa sbigottita al momento dell'arresto tanto che credeva si trattasse di uno scherzo o di un'inganno. "Non siete poliziotti veri", avrebbe detto. Le donne arrestate sono sposate e hanno entrambe delle figlie. A parlare delle violenze a qualche genitore, in una classe di una ventina di alunni, sarebbero stati anche alcuni bimbi.

"UNA COSA INUTILE" - Una cosa inutile, un bambino che non capiva niente, un testone". Era il modo con cui la maestra Franca Mattei appellava uno dei suoi alunni. A riferirlo è un'altra maestra, sentita dagli inquirenti, che ha raccontato dei 'metodi educativi' dell'arrestata che "imperniava la sua figura di educatrice – è detto nell'ordinanza di custodia cautelare – mostrando autorità, cercando di incutere timore e paura nei bambini". Dileggiando "davanti all'intera classe alcuni alunni, permettendo che poi i compagni facessero altrettanto emulando i comportamenti della maestra". Franca Mattei, secondo quanto accertato dall'attività di intercettazione ambientale, spesso utilizzava nei confronti degli alunni epiteti come "scemo, sciocco, zozzo e bastardo" mortificanti "della dignità del bambino".

30 PAGINE DI ORDINANZA - "I miei metodi funzionano", le parole che Franca Mattei rispondeva a chi le contestava l’uso della violenza ai danni degli alunni. E’ quanto emerge nell’ordinanza di custodia cautelare di circa 30 pagine firmata dal gip di Roma, Elvira Tamburelli, lo stesso giudice del caso della scuola Olga Rovere di Rignano Flaminio.

GENITORI INCREDULI - Maltrattamenti dell'asilo di via San Romano 93 a cui alcuni genitori ancora non riescono a credere: "Mio figlio adora questa persona che é un'amica di famiglia. Finché non vedo il video non ci credo. Io ho parlato con la maestra - speiga una madre ai microfoni di Tgcom24 - non sa di che cosa l'hanno accusata, è una donna distrutta. Noi vogliamo vedere il video". "La direttrice e l'insegnante partecipavano alle riunioni come se niente fosse. Non ne abbiamo mai saputo niente, per me è ancora inimmaginabile - le parole della madre di un bambino autistico della San Romano -. Sono sconvolta, voglio la verità e andare in fondo a questa storia".

RACCONTO DELLA BIDELLA - Intanto altri particolari ancora più inquietanti emergono dalla testimonianza di una operatrice scolastica della scuola dell'infanzia di Portonaccio: "Un giorno un dei bambini (affetto da problemi psico-fisici) doveva fare la pipì – racconta la bidella ai pm -. La Mattei lo mette seduto sulla tazza, poi comunque lui è un bambino, non e’ che se tu gli dici stai buono lui sta buono. Lei ad un certo punto gli da un 'pizzone' in faccia. Poi si vede che lei si è resa conto che comunque c'ero io, si è girata e mi ha detto: 'Oddio, mi sono sbagliata, gli volevo dare una carezza', e io le ho detto: 'Ma tra schiaffo e una carezza c'é una differenza".

RACCONTI DEI BAMBINI - Genitori che non si spiegano quanto sta emergendo dalle indagini: "Siamo sorpresi da tutto quello che sta succedendo. I bambini hanno sempre descritto la maestra come una persona dolce, che li imboccava e li aiutava a fare i bisognini. Lei stigmatizzava perfino qualche docente particolarmente austero, come nel caso di una collega che utilizzava il fischietto in classe. Qui a scuola c'era il totoscommesse ogni anno per riuscire ad iscrivere i nostri figli nella sua classe". "Mio figlio non voleva andare a scuola se sapeva che non c'era lei - le parole di una mamma che conosce la maestra arrestata da 15 anni -. Quello che sta succedendo è assurdo".

MINISTERO DELL'ISTRUZIONE - Intanto il ministero dell'Istruzione ha disposto un'ispezione alla scuola dell'Infanzia San Romano. "Voglio innanzitutto esprimere la mia sincera vicinanza alle famiglie dei bambini che frequentano la scuola", le parole del ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza che intende chiarire al più presto il caso della scuola dell'infanzia San Romano di Roma. "Spero - ha dichiarato - che si faccia luce al più presto sulla vicenda. Se le accuse saranno confermate, si tratterebbe di un caso che richiede una risposta immediata e la massima fermezza".

CONCORSO PUBBLICO - Il concorso pubblico per l'abilitazione all'insegnamento nelle scuole "dovrebbe prevedere anche una visita psicologica da parte di specialisti per gli aspiranti docenti, a partire da quelli della scuola dell'infanzia". Ne è convinta la psicologa dell'età evolutiva Anna Oliveiro Ferraris dell'Università La Sapienza di Roma, che lancia la proposta commentando la notizia dell'arresto delle due maestre. "Una visita psicologica, eseguita da specialisti come psicologi clinici e dell'età evolutiva - afferma l'esperta - dovrebbe essere effettuata obbligatoriamente su chi aspira ad insegnare e che dunque avrà a che fare con dei bambini, che sono un 'materiale malleabile' pronto a risentire di eventuali comportamenti inappropriati da parte degli adulti punto di riferimento".

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