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Cronaca

"Negli ospedali gli ascensori guasti sono la regola"

Pazienti bloccati per ore negli ascensori. L'ultimo caso, a Roma, ha provocato ad un neonato gravi lesioni alle sue funzioni vitali. Il Codacons interviene chiedendo l'intervento dei Nas e le ispezioni a tappeto in tutta Italia

La sanità italiana continua a far polemica. Ad incendiare gli animi questa volta è stato un articolo del Corriere della Sera riguardante un caso di malasanità. Secondo quanto riportato dal giornale, infatti, il malfunzionamento di un ascensore all'interno di un ospedale romano ha costretto i medici ad intervenire con un parto cesareo di emergenza al piano in cui era ricoverata la partoriente in questione. Malgrado il tempestivo intervento, però, il neonato ha riportato gravi lesioni alle funzioni vitali. Motivo che ha spinto la donna a presentare denuncia, convinta che il tempo perso a causa del malfunzionamento tecnico sia stata la causa delle lesioni del proprio bambino.

Secondo il Codacons questa vicenda drammatica sarebbe potuta accadere ovunque in Italia, considerato che gli ascensori guasti negli ospedali sono ormai diventati la regola. Una piaga estesa a tutto il territorio nazionale, insomma, se si considera che i casi di pazienti che restano bloccati negli ascensori degli ospedali, anche per ore, sono assai più frequenti di quando non si creda.

Ma se è già una vergogna che queste cose accadano in strutture aperte al pubblico, diventa un misfatto quando avviene in una clinica. Per questo il Codacons chiede l'intervento dei Nas e le ispezioni a tappeto in tutti gli ospedali e le cliniche, non solo di Roma ma di tutta Italia, per accertare quanti ascensori sono funzionanti e se sono rispettate le condizioni minime di funzionamento atte a garantire i pazienti. In presenza di esiti negativi, l'associazione chiede che sia impedito alle cliniche di accettare nuovi ricoveri, fino a che la situazione non ritorni nei canoni minimi della normalità.

Il Codacons, inoltre, denuncia come la continua deregolamentazione in materia e la privatizzazione dei controlli abbia sempre più peggiorato la situazione. Un tempo, infatti, i nuovi ascensori erano collaudati direttamente dall'Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL). Peccato però che, oltre ai continui tagli al personale e alle risorse all'ente, nel 2010 l'allora ministro dell'Economia Giulio Tremonti eliminò l'ente stesso trasferendo con la legge 122/2010 all'Inail le funzioni svolte dall'ISPESL.

Un disagio quasi preannunciato dal Codacons che fin da allora aveva denunciato i rischi connessi alla soppressione dell’Ispesl e al suo accorpamento all'Inail, presentando addirittura ricorso al Tar del Lazio.

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