Borghesiana, molesta una ragazza e poi si difende: "Questa è la macchina del tempo"
Un 39enne di origini rumene ha pedinato una connazionale 33enne che, allarmata, ha chiamato il 112. Ma all'arrivo dei carabinieri l'uomo ha avanzato una scusa abbastanza particolare
“Questa è una macchina del tempo, ora torniamo indietro e vediamo cosa è realmente successo…”. E' questa la risposta, alquanto strana, di un cittadino romeno di 39 anni che di fronte ai carabinieri ha cercato di difendersi dall'accusa di violenza sessuale. L'uomo ieri mattina ha seguito a piedi per un lungo tratto di strada una ragazza connazionale di 33 anni che, come tutti i giorni, si era incamminata verso una fermata dell’autobus in zona Borghesiana per raggiungere il posto di lavoro. Un pedinamento insistente tanto che la giovane ha allertato preoccupata il 112. Quando i militari sono arrivati hanno notato che l'uomo descritto nella telefonata stava pesantemente molestando la ragazza su una panchina.
Il 39enne, all'arrivo dei carabinieri, non ha opposto resistenza nè ha cercato di scappare. Ha tranquillamente estratto dalla tasca una scatoletta di plastica – del tipo dei comuni ricevitori wi-fi portatili - dalla quale fuoriuscivano dei fili elettrici, affermando che quella era una macchina del tempo da lui messa a punto e che, grazie a quel congegno, i carabinieri avrebbero potuto vedere cosa realmente era accaduto qualche minuto prima. Bastava attivarla per tornare indietro nel tempo.
Il marchingegno, assolutamente innocuo, è stato sequestrato e i carabinieri hanno ammanettato lo “scienziato” portandolo in caserma: l’originale quanto stravagante scusa non gli ha fatto evitare l’arresto con l’accusa di violenza sessuale. Dopo l’udienza per direttissima, dove l’arresto è stato convalidato, il giudice ha deciso di sottoporre il 39enne a perizia psichiatrica.
