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Cronaca

Sgombero in via del Colosseo, notte in carcere per 4 attivisti di CasaPound

Tra loro anche il leader Simone Di Stefano. Denunciate altre 12 persone. Al vaglio le immagini delle telecamere. Tra i vigili 4 feriti: uno di loro colpito negli occhi dalla vernice

Notte in stato di fermo per quattro attivisti di CasaPound, trattenuti in attesa della convalida del loro arresto. Per altri dodici invece c'è stata una denuncia da parte della Polizia Locale. I 16, fermati ieri durante lo sgombero di via del Colosseo, sono ritenuti responsabili a vario titolo di resistenza, danneggiamento e lesioni in danno dei vigili intervenuti. Tra gli arrestati c'è anche Simone Di Stefano, leader del Movimento di estrema destra. Nelle fila della polizia locale invece si contano quattro feriti. Il più grave è stato colpito negli occhi dal lancio della vernice. 

I FATTI - In via del Colosseo ieri alle 8 si sono presentati, per portare a termine uno sgombero, 60 vigili del gruppo SPE e di altri gruppi. A coordinarli Antonio Di Maggio. Presenti sul posto i vertici del corpo, a testimonianza che era attesa battaglia. E battaglia è stata. Già perché ad attendere la polizia Locale, in difesa delle due famiglie da sfrattare, c'era un gruppo di attivisti di CasaPound. La resistenza si è concretizzata in vere e proprie barricate: portone sbarrato, mobili sulle scale, scale stesse smontate. Dalla finestra poi veniva lanciato di tutto. (GUARDA IL VIDEO).

Strenua la difesa, durata per oltre tre ore. Alla fine però lo sgombero è stato portato a termine. Sedici le persone condotte, in manette, in via della Consolazione. In quattro, Di Stefano compreso, hanno passato la notte in carcere. Le loro posizione sono al vaglio degli inquirenti. Per altri 12 è scattata la denuncia. Determinanti le immagini girate e acquisite dalle forze dell'ordine che dovranno chiarire le responsabilità dei singoli nel lancio di oggetti dalle finestre e nella "devastazione" all'interno della palazzina. 

POLEMICHE DA CASAPOUND - Restano le polemiche dei "fascisti del terzo millennio", presenti sul posto per evitare lo sgombero di due famiglie italiane. Afferma il leader di CasaPound Italia Gianluca Iannone: "Per questa notte abbiamo intanto trovato una sistemazione provvisoria per la signora Laura e la famiglia di Massimo, che il sindaco Raggi, la su giunta e il consiglio comunale hanno lasciato aspettare per ore sotto il Campidoglio senza degnarli di una risposta. Ma non finisce qui. torneremo in Campidoglio a esigere una soluzione anche per loro come ogni giorno la trova per immigrati e rom'".

IN CAMPIDOGLIO - Subito dopo lo sgombero gli attivisti si sono trasferiti in Campidoglio dove fino a tarda serata hanno occupato la terrazza. Gianluca Iannone: "L'arresto Simone Di Stefano e degli altri nostri militanti è un gesto arrogante e intimidatorio nei confronti di chi, in maniera peraltro del tutto pacifica, sta difendendo i diritti calpestati di italiani in difficoltà – sottolinea Iannone - La signora Laura e la famiglia di Massimo sono stati abbandonati da tutti: non un assessore, un consigliere comunale, un funzionario dell’amministrazione hanno speso una parola per loro. Sono stati prima ignorati, poi ingannati, quindi perfino malmenati e arrestati da chi è istituzionalmente preposto a tutelarli. Viene da chiedersi cosa sarebbe successo se al loro posto ci fossero state due famiglie di immigrati".

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