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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Spagna: trovato latitante dopo 2 anni. Rapinò una villa all'Eur nel 2010

Ritrovato dai carabinieri alla Baleari. Stava cercando di raggiungere il Brasile

E' stato arrestato in Spagna dai carabinieri un latitante ricercato da mesi perché ritenuto responsabile di aver partecipato ad una rapina commessa la sera del 13 marzo 2010 da un commando di cinque uomini in una villa del quartiere romano dell'Eur, composto anche dall'ex componente della Banda della Magliana, Bruno Nieddu. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno localizzato e arrestato un uomo di 58 anni, con la collaborazione della polizia spagnola.

FUGA IN SPAGNA - Ricercato da mesi l'uomo si era sottratto alla cattura nel giugno scorso, quando i militari di via in Selci si erano presentati a casa sua per arrestarlo in esecuzione di una misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Roma. Una volta riuscito ad espatriare, si era rifugiato a Palma di Maiorca dove in queste ore si stava organizzando per lasciare definitivamente l'Europa, diretto in Brasile. I carabinieri lo hanno bloccato all'interno di un internet point dell'isola, dove l'uomo era andato per contattare i suoi favoreggiatori e definire gli ultimi dettagli della fuga in Sudamerica.

EX BANDA - L'arrestato si unisce a quello degli altri componenti della banda, tutti criminali romani di spessore, tra cui Bruno Nieddu di 63 anni, ex della Banda della Magliana e tra i componenti del "gruppo di fuoco" che nel 1982 tentò di uccidere il vicepresidente del Banco Ambrosiano, Roberto Rosone. A volto coperto e armati di pistole semiautomatiche, i rapinatori misero a segno il colpo nella villa di un anziano costruttore romano, sequestrandolo insieme alla moglie e obbligandolo a consegnare valori per oltre 150 mila euro. Il colpo era stato preparato minuziosamente dalla banda di rapinatori, che aveva seguito per giorni la vittima, installando un Gps sotto la sua auto e posizionando una telecamera nascosta all'esterno della villa per studiarne le abitudini. Il colpo era stato minuziosamente preparato dalla banda di rapinatori che avevano seguito per giorni la vittima, applicando un GPS sotto la sua autovettura e posizionando una telecamera nascosta all’esterno della villa per studiarne le abitudini.
 

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