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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Cocaina dalla Calabria a Roma: trovato in Brianza boss latitante della Ndrangheta

Rocco Camillò era ricercato dallo scorso maggio quando vennè smantellata un'organizzazione criminale che gestiva lo spaccio nella Capitale per conto delle cosche calabresi. Rintracciato a Vimercate dopo un lungo e complesso pedinamento

Era latitante dal 29 maggio 2013. A finire nella rete delle forze dell'ordine dopo mesi di indagini e pedinamenti Rocco Camillò, elemento di vertice ricollegabile ad alcune famiglie 'ndgranghetiste di Reggio Calabia. Secondo gli inquirenti il 35enne reggino, assieme ad un sodalizio formato da altre 10 persone, gestiva una fiorente attività di traffico di sostanze stupefacenti tra la Calabria e le zone di San Giovanni, Villaggio Breda e Torre Gaia, nella Capitale. Il 35enne pluripregiudicato è stato scovato a Vimercate, centro della Brianza in Lombardia, dai Carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia locale.

NASCOSTO IN BRIANZA - Originario di Polistena, centro in provincia di Reggio Calabria, Rocco Camillò è stato tratto in arresto al termine di un lungo e complesso pedinamento, iniziato nei pressi di un centro commerciale di Carugate e terminato all'uscita della tangenziale di Corsico, dove si stava dirigendo. I militari, arrivati a lui dopo diversi giorni di appostamenti nel contesto di acquisizione di alcune notizie di interesse investigativo, hanno accertato che il latitante calabrese aveva individuato un comune della Martesana come temporanea dimora.

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LATITANTE DA MAGGIO - Al termine degli accertamenti gli investigatori hanno identificato il 35enne, risultato colpito da "ordinanza custodia cautelare in carcere" emessa lo scorso 29 maggio dal gip del Tribunale di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) della Procura della Repubblica della Capitale, a conclusione dell'indagine convenzionalmente denominata “Forte e chiaro”.

FORTE E CHIARO - L'operazione "Forte e Chiaro" portò ad emettere 11 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di un sodalizio criminale dedito al traffico di cocaina tra la Calabria e la Capitale. Tra di loro Rocco Camillò, ritenuto elemento di vertice assieme ad Alessandro Bottiglieri, fermato nel giugno 2013 e ritenuto dagli inquirenti il gestore del canale calabrese di approvvigionamento della droga che poi veniva immessa sul mercato romano dai quartieri di San Giovanni, Villaggio Breda e Torre Gaia. Insieme veicolavano una compravendita di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente gestendone tutte le fasi fino a parteciparvi attivamente durante il trasporto "staffettando" il carico, materialmente trasportato dai corrieri romani arrestati nel corso dell'indagine.

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