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Un lenzuolo per bruciare la collina: arrestati due piromani a Monte Mario

Presi due uomini mentre con un lenzuolo infuocato provavano a riaccendere le fiamme sulla collina di Roma nord che brucia da giorni. Accertata l'origine dolosa proseguono le indagini sugli altri roghi

Li hanno arrestati ieri sera mentre appiccavano il fuoco ad un lenzuolo e lo gettavano nella riserva naturale di Monte Mario. Ad essere fermati in flagranza di reato dai carabinieri della stazione Roma Trionfale, coordinati dal capitano Romano Raffale, due cittadini romeni di 28 e 31 anni il cui processo per direttissima si è concluso stamattina con la conferma dell'arresto. I due, che non avrebbero fornito spiegazioni del gesto, sono stati portati al carcere di Rebibbia. Sono in corso indagini dei carabinieri per stabilire se i romeni siano collegati agli incendi che hanno devastato la riserva nei giorni scorsi. I carabinieri hanno intensificato i controlli nella zona di Monte Mario da circa una settimana avvalendosi di pattuglie e di militari in abiti civili che entrano all'interno della riserva.

INDAGINI A TUTTO CAMPO - Indagini a tutto campo per capire se i due piromani arrestati ieri sera dai carabinieri mentre appiccavano un incendio nella riserva di Monte Mario, a Roma, siano responsabili anche di altri roghi divampati nei giorni scorsi nella zona e di chiara origini dolosa. Parola del capitano della Compagnia Trionfale che ha effettuato ieri sera l'arresto dei due piromani romeni, Raffaele Romano. "I due piromani - spiega l'ufficiale - si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e hanno chiesto oggi, al termine del processo per direttissima, il rito abbreviato e hanno patteggiato una pena di due anni che sconteranno nel carcere di Rebibbia. E' quindi presto per capire se siano stati loro gli autori di altri roghi o se ci siano, dietro la loro opera, dei mandanti". Per il capitano Romano "non è neanche chiaro se si tratti di criminalità comune, di emulazione o di qualcosa di più grave. Ci imbattiamo anche in casi di negligenza come è accaduto due giorni fa quando abbiamo arrestato un uomo e una donna, romeni, che sempre a Monte Mario stavano togliendo la guaina a dei cavi di rame, atto che ha poi dato vita a un incendio, prontamente spento. Molti infine appiccano incendi per il gusto di fare una bravata". I carabinieri, assicura il capitano, lavoreranno "anche e soprattutto nella giornata di ferragosto per garantire una città sicura. Presenti alla riserva di Monte Mario con pattuglie in divisa e in abiti civili, pronti a dare l'allarme in caso di incendio. Sono particolarmente soddisfatto - ha aggiunto - degli arresti effettuati ieri sera che sono un segnale chiaro verso chi compie reati come quello di appiccare incendi".

INCENDI A MONTE MARIO - Roma e provincia invasa da incendi, roghi e focolai che solo nel parco di Roma Nord hanno bruciato 280 ettari di riserva. Fiamme che ieri hanno minacciato la Madonnina che dalla collina si affaccia sulla Capitale lambendo diverse zone abitate del circondario che secondo i riscontri del Corpo Forestale dello Stato sono di natura dolosa. Una situazione che ha portato gli investigatori a concentrarsi sulla pista del dolo, anche con l'ausilio delle immagini di videosorveglianza dell'area. In Procura, subito dopo il primo rogo di Monte Mario, nei giorni scorsi, è stato aperto un fascicolo proprio con l'ipotesi di incendio doloso: gli agenti del corpo forestale avevano trovato tracce di un innesco nei presi di una panchina. Già il sindaco Gianni Alemanno aveva adombrato la possibilità di una "volontà di distruggere un pezzo di natura per una speculazione".

PENE SEVERE - Fermo dei due piromani che ha trovato il commento positivo de vice sindaco di Roma Sveva Belviso: "Rivolgo un plauso ai Carabinieri che, nella serata di ieri, hanno tratto in arresto due rumeni sorpresi mentre tentavano di incendiare la riserva di Monte Mario. Credo sia necessario che gli inquirenti approfondiscano in modo chiaro la dinamica dei fatti fornendo risposte al quesito se questi due siano stati o meno assoldati da qualcuno per appiccare il fuoco, ed, eventualmente, da chi e con quale scopo. Mi aspetto comunque ora, considerata la flagranza del reato -ha aggiunto- che vengano applicate le pene più severe previste dal codice e che non si assista a scarcerazioni buoniste che vanificano tutto il lavoro delle forze dell'ordine". Stesso parere anche da parte dell'assessore all'Ambiente Marco Visconti: "All'arresto convalidato, ora seguano pene esemplari per i due piromani arrestati la notte scorsa mentre tentavano di appiccare di nuovo il fuoco al Parco di Monte Mario. Deve essere chiaro che non verrà concessa alcuna possibilità di scampo ai criminali che in questa stagione sembrano aver lanciato una sfida alle Istituzioni.  "Il reato di incendio boschivo, aggravato dal rischio per la pubblica incolumità, rappresenta un crimine che certamente nasconde interessi speculativi per raggiungere i quali si mettono in campo azioni delinquenziali premeditate e ben organizzate - ha proseguito Visconti - che, come dimostra l'arresto avvenuto, tutte le Istituzioni sono impegnate a smantellare radicalmente. E' doveroso ringraziare le forze dell'ordine che hanno arrestato i due piromani e tutti gli operatori impegnati nella campagna antincendio che quest'anno è straordinariamente impegnativa".

UNICA STRATEGIA - Incendi che nella giornata di ieri hanno portato lo stesso vice sindaco ad indicare l'ipotesi inquietante di un'unica regia dietro le fiamme: "Siamo molto preoccupati - le parole di Sveva Belviso al Tgcom24 - per quest'impennata rispetto lo scorso anno. Soprattutto abbiamo constatato che il fuoco riguarda anche zone centrali e solo oggi (ieri ndr) ci sono stati 6 incendi. Potrebbe esserci una strategia. L'autocombustione non esiste, un malcostume potrebbe aver causato qualche episodio. In altre zone non facili da raggiungere alle prime luci dell'alba, lì invece mi fa pensare che ci sia una strategia. Chiediamo agli inquirenti di fare chiarezza".

ANCORA FIAMME - Roma e provincia alle prese con le fiamme anche in mattinata con i vigili del fuoco impegnati a spegnere incendi a via Nomentana, a ridosso del Gra, a via Spizzichino sulla Cassia. Fiamme anche a Cerveteri, Nettuno, Formello e Trevignano. Incendi che nella giornata di ieri hanno toccato quota 108 in tutto il territorio nazionale con il Lazio in testa alla triste classifica delle regioni più colpite dietro la Campania (15 ne primo caso 23 nel secondo). Territorio regionale dove ieri si sono sviluppati circa 60 incendi, con due persone denunciate per incendio colposo dal personale del Comando Stazione Forestale di Tolfa per un rogo che ha colpito Tolfa (Roma) e Blera (Viterbo).

2000 SEGNALAZIONI - Nei primi 10 giorni di agosto sono state circa 2000 le segnalazioni ricevute dalla Sala Operativa della Protezione Civile della Regione Lazio attraverso il numero Verde 803.555.  Con roghi che nella giornata di ieri hanno creato molta preoccupazione a Riano, interessando la zona lungo via Tiberina ed una parte boschiva in località Pian dell'Olmo, Quadro Alto e Colle Romano.

 

 

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