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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Arrestato Roberto Staffa: favori in cambio di sesso, sconcerto a piazzale Clodio

Il pubblico ministero Roberto Staffa è stato arrestato con le accuse di concussione, corruzione e rivelazione di segreto d'ufficio

Concussione, corruzione e rivelazione di segreto d'ufficio: con queste accuse è stato arrestato il pubblico ministero di Roma Roberto Staffa. I reati contestati sarebbero legati a favori fatti dal magistrato in cambio di sesso. L'ordinanza è stata emessa dal gip di Perugia su richiesta della procura.

Secondo l'ordinanza, che è stata eseguita dai carabinieri ed è stata emessa dal gip del tribunale di Perugia, al centro delle contestazioni ci sarebbero favori fatti da Staffa in cambio di favori sessuali. Forse sarebbero stati i filmati a incastrare il pm romano, ripreso con alcuni viados. Gli accertamenti sarebbero stati avviati da un pubblico ministero della Capitale che avrebbe poi inviato, per competenza, un'informativa ai colleghi di Perugia.

Forte lo sgomento nella cittadella giudiziaria. Perché, stando alle accuse, Roberto Staffa, magistrato con la passione del canto e della musica leggera nel gruppo di "magistrati, avvocati e non solo" 'Dura lex', avrebbe dato informazioni in cambio di favori, anche di natura sessuale. Nulla di più distante rispetto a quella che è stata la sua condotta in alcuni dei processi che ha seguito e che hanno riguardato proprio abusi sessuali e prostituzione. Il 'caso Gerione' con un vasto traffico di ragazzi di vita gestito da un ex agente di polizia è quello che portò Staffa di nuovo sulle prima pagine dei giornali. Quell'inchiesta venne portata avanti dai carabinieri.

Proprio i militari dell'Arma, del nucleo di via In Selci, hanno eseguito stamane il provvedimento restrittivo di custodia cautelare. Roberto Staffa svolgeva il suo lavoro di magistrato da 15 anni nell'ufficio a piazzale Clodio, al quarto piano del palazzo B della cittadella giudiziaria, accanto alla sede della polizia municipale. Gli ultimi tempi, il suo impegno nella direzione distrettuale antimafia, era stato contrassegnato da fascicoli su traffico di droga e "lucciole", come le definiva lui con inconfondibile accento campano. Il tifo per la Juventus era un altro modo per fermare su un corridoio il sostituto procuratore, chiedendogli una battuta e cercando di avere una qualche informazione.

Sempre attento alle vittime di violenza l'impressione che restituiva - spiega ora un legale - era quella che avesse mantenuto tutta la terzietà del giudice. La notizia di un suo coinvolgimento così diretto e imbarazzante, anche per la stessa autorità giudiziaria romana, ha sconvolto in tanti. Staffa arrivò a Roma - si ricorda - dopo essere stato presidente della corte d'assise di Venezia. In tale veste, nel '97, la sua voce scandì la condanna a 19 anni di reclusione per l'ex boss della banda del Brenta, Felice Maniero per 9 omicidi. Gli accertamenti sugli aborti clandestini di 'Villa Gina' con il coinvolgimento di Ilio Spallone e del nipote Marcello, figlio di Mario, che fu il medico di Togliatti, fu un caso che lo portò in prima pagina.

Ora le accuse su di lui sarebbero comprovate anche da quanto registrato da alcune telecamere collocate proprio in ufficio. Non solo le parole di alcuni viados, ma anche altro. A partire dall'informativa fatta proprio da un pubblico ministero capitolino che con Staffa ha collaborato in una indagine. Quelle parole sono state poi approfondite dagli inquirenti umbri. E stamattina sono scattati gli arresti. Così come richiesto da un pm donna di Perugia, Angela Avi.

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