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Domenica, 1 Ottobre 2023
Cronaca

Rifiuti, arrestata per corruzione dirigente della Regione Lazio: favori in cambio di borse e bracciali

Agli arresti domiciliari oltre a Flaminia Tosini anche l’imprenditore Valter Lozza. Le accuse sono concussione, corruzione, e turbata libertà di procedimento di scelta del contraente

Avrebbe favorito un imprenditore nel rilascio dell’autorizzazione per l’apertura della discarica di rifiuti solidi urbani provenienti dalla Capitale a Monte Carnevale. Questa una delle accuse con le quali la Dirigente della Regione Lazio Flaminia Tosini e l’imprenditore nel settore dello smaltimento rifiuti Valter Lozza sono finiti agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta della Procura di Roma sul ciclo dei rifiuti nella regione Lazio. 

Cinquantuno anni, direttore Ciclo dei rifiuti della Regione Lazio e consigliere di maggioranza al Comune di Vetralla (Viterbo), Flaminia Tosini, assieme all’amministratore delle socità 'Ngr Srl' e 'Mad Srl' Valter Lozza, 71 anni romano, sono accusati in concorso di concussione, corruzione, e turbata libertà di procedimento di scelta del contraente. Ad eseguire le misure cautelari sono stati i Carabinieri del Comando Tutela Ambientale, su richiesta dei procuratori aggiunti Paolo Ielo e Nunzia D'Elia.

Il quadro probatorio 

"Il quadro probatorio raccolto nel corso delle indagini svolte ha svelato con sconcerto che il ciclo integrato dei rifiuti urbani della Regione Lazio è illecitamente monitorato e governato da Flaminia Tosini”, scrive il gip di Roma Annalisa Marzano nell'ordinanza di custodia cautelare. Per il gip, la Tosini "nella qualità di direttore regionale della 'direzione politiche ambientali e ciclo dei rifiuti anziché destinare le proprie conoscenze tecniche e le proprie funzioni all'interesse pubblico, e in particolare al bene pubblico per eccellenza quale quello della salubrità dell'ambiente, destinava il proprio ufficio e l'intero reparto dedicato al ciclo integrato dei rifiuti, nel quale si muoveva con straordinaria disinvoltura, agli interessi privati di Valter Lozza".

Borse e bracciali in cambio di favori

Favori in cambio di regali, “La corruzione (…) avrebbe una portata più ampia di quella descritta dal pm con riguardo alla individuazione delle utilità conseguiti dalla Tosini per il totale asservimento delle sue funzioni pubbliche agli interessi privati di Lozza. Si ritiene infatti che i regali di ingente valore (borse di Prada e bracciali di Cartier, viaggi di piacere) descritti nella imputazione, corrispondano alle utilità immediate e dirette percepite dall'indagata a fronte delle illecite azioni amministrative, ma che rappresentano la manifestazione esterna e palpabile dell'indebito arricchimento di Lozza con il quale la Tosini condivideva gli interessi delle società coinvolte dalle determinazioni regionali". 

"Si tratta - scrive ancora il gip di Roma Annalisa Marzano nell'ordinanza di custodia cautelare - di un meccanismo criminoso, ben collaudato, estremamente pericoloso e pregiudizievole sia per la corretta e trasparente individuazione di un sito idoneo alla destinazione dei rifiuti solidi urbani della Capitale, che nella complessiva gestione degli interessi inerenti la gestione delle attività dedite allo smaltimento dei rifiuti e alla gestione delle discariche”.

Manipolate le procedure amministrative

"L'intero dipartimento della Regione Lazio, cruciale per la salvaguardia dell'interesse ambientale del territorio laziale, a causa delle condotte illecite poste in essere dalla sua dirigente, Flaminia Tosini, è stato totalmente ripiegato sugli interessi privati di Valter Lozza", continua la gip Marzano.

Secondo la giudice per le indagini preliminari, Tosini "pur ricoprendo un incarico piuttosto delicato, con una straordinaria astuzia e inconsueta disinvoltura, ha manipolato la procedura amministrativa volta alla individuazione della prossima discarica di rifiuti solidi urbani della Capitale e lo faceva ricorrendo ad indebite scorciatoie". 

Non solo, "non contenta, orientava le determinazioni regionali - in tema di rifiuti - agli interessi dell'amico imprenditore che gestiva anche le discariche di Civitavecchia e Roccasecca: nel primo caso assicurando a Lozza l'ampliamento della discarica per rifiuti non pericolosi di Civitavecchia e nel secondo caso riuscendo a manipolare le determinazioni di altri organi dello Stato (la Presidenza del Consiglio dei ministri) assicurando a Lozza la conferma dell'innalzamento della quota della discarica di Roccasecca (a mt 16,70 come stabiliti originariamente dalla Regione Lazio)". 

Tratto affaristico 

Per la gip "gli innumerevoli servigi resi a Lozza, in dispregio di ogni minima regola di trasparenza e imparzialità della Pubblica amministrazione, hanno descritto una donna totalmente indifferente ai risvolti pericolosi delle sue illecite determinazioni, ma hanno anche delineato lo spregevole tratto affaristico che ha governato e orientato gli indebiti comportamenti del funzionario pubblico".

Le intercettazioni

Mail anonime "talmente anonime che non si sa da chi vengono e dove vanno". In questo modo, secondo quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare firmata dalla gip del Tribunale di Roma, Annalisa Marzano, conversavano Flaminia Tosini, direttore dell'area Rifiuti della Regione Lazio, e l'imprenditore dell'immondizia laziale, Valter Lozza.

In un'intercettazione agli atti la Tosini, il cui telefono era stato "violato" da un Trojan immesso dagli investigatori, parlando con un'amica le aveva confidato che "mo' le cancelliamo tutte... queste so' le email di due giorni... perche' ci scriviamo la mattina a sera, lui non lo apre dal telefono... pure lui come me, apre da un altro dispositivo che non e' riportabile a lui... capisci? Non c'e' traccia che siamo io e lui... Poi io ogni tanto cancello tutto". Quindi l'amica sempre nella conversazione del 25 gennaio 2020 le chiedeva: "E al telefono uguale? Cancelli tutto?" e Tosini replicava: "Esatto, si cancella sia di qua che di la'…si cancella da tutte le parti, se cancelli sparisce ovunque".

Il ruolo di Valter Lozza

Tutto ciò "anche grazie all'astuzia e alla scaltrezza di Lozza, il quale, consapevole della carica apicale e strategica della Tosini, ne approfittava” (…) “mediante l'astuto ricorso a regali dall'ingente valore economico e su altro versante rassicurandola sulla condivisione dei profitti conseguiti". 

E ancora: "I contatti e le aderenze che Flaminia Tosini e Valter Lozza possiedono, ciascuno nel settore di competenza, connotano di concretezza e attualità il pericolo che il protrarsi di illecite condotte possa sfociare in determinazioni amministrative ancor più pericolose per la collettività (ad esempio destinando il sito di Monte Carnevale a discarica di Rsu della Capitale), così come il permanere della Tosini nell'ufficio pubblico da costei diretto sarebbe certamente foriero di indebite pressioni, di pregiudizievoli manipolazioni, di illecite determinazioni".

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