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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Violenza sulle donne / Monterotondo

Minaccia l'ex compagna, rimesso in libertà per un vizio di forma finisce però in carcere

L'aggravamento della misura disposto dal tribunale di Tivoli per evitare ulteriori pericoli per le donne

Un vizio di forma. Due casi di violenza sulle donne in provincia di Roma terminati con l'arresto di due uomini. Succede ad Arsoli e Monterotondo dove i carabinieri delle due rispettive stazioni, in due diverse occasioni, il 23 ed il 26 dicembre 2021 hanno arrestato due uomini cui era stato applicato il divieto di avvicinamento alle vittime perché indagati, rispettivamente, per atti persecutori (stalking) e maltrattamenti.

Con l’applicazione della nuova legge (l. n. 134/2021), per un difetto di coordinamento già segnalato dalla magistratura ma ad oggi tuttora esistente, i due uomini una volta arrestati dovevano essere subito liberati, con evidente ulteriore rischio per le vittime e senso di inefficacia dei provvedimenti giudiziari.

Ciononostante e per evitare effetti pregiudizievoli sulla capacità della risposta istituzionale a tutela delle donne vittime di violenza la procura della repubblica ha ritenuto doveroso non limitarsi ad applicare formalisticamente le norme e ha richiesto l’immediato aggravamento della misura in atto, ottenendo dal tribunale di Tivoli istantanea risposta, ha disposto la stessa mattina in un caso gli arresti domiciliari, nell’altro la custodia in carcere.

Solo la tempestività della richiesta della procura e dell’intervento del tribunale ha evitato che i due uomini, liberati doverosamente dal giudice della direttissima, fossero nuovamente sottoposti solo al divieto di avvicinamento con grave rischio per le donne.

Uomo violento arrestato ad Arsoli 

Nel primo caso il 23 dicembre 2021 i carabinieri della stazione di Arsoli hanno arrestato in flagranza per il reato di cui all’art. 387-bis c.p. (violazione del divieto di avvicinamento) un cittadino romeno di 49 anni, procura della repubblica presso il tribunale di Tivoli per essersi introdotto all’interno della casa familiare, in violazione della misura cautelare emessa a suo carico il 18 ottobre 2021 dal gip del tribunale di Tivoli, che gli vietava di avvicinarsi alla moglie, perché gravemente indiziato di aver compiuto ripetuti maltrattamenti ed atti di violenza nei suoi confronti. Il tempestivo intervento dei carabinieri che hanno fermato l’uomo ha evitato possibili ulteriori conseguenze per la donna. 

L’uomo è stato sottoposto al rito direttissimo il giorno 24 dicembre; l’arresto è stato convalidato con immediata liberazione, come imposto dalle vigenti norme. Prima della liberazione il pubblico ministero di Tivoli ha chiesto l’aggravamento della originaria misura del divieto di avvicinamento, emessa lo stesso 24 dicembre dal gIp del tribunale di Tivoli che ha disposto la custodia cautelare in carcere. I carabinieri hanno notificato la misura mentre l’uomo si trovava ancora in caserma e stava per essere liberato.

Arresto a Monterotondo 

Il 26 dicembre 2021 i carabinieri di Monterotondo hanno arrestato un giovane uomo italiano, per il delitto previsto dall’art. 387 bis c.p., per inosservanza della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex compagna, emessa il 13.10.2021 dal Tribunale di Tivoli. Nel tardo pomeriggio la donna ha chiesto l’intervento dei carabinieri per aver ricevuto numerose telefonate dal suo l’ex convivente, con minacce di tornare da lei, nonostante la misura cautelare in atto, con l’intento di usarle nuovamente violenza.

I carabinieri, immediatamente giunti sotto casa della donna hanno constatato che l’uomo si trovava già sotto la casa della vittima e per questo era stato prontamente tratto in arresto. Trattenuto durante la notte in camera di sicurezza nella caserma di Monterotondo, la mattina del 27 dicembre alle ore 12.00 è stato sottoposto a rito direttissimo presso il tribunale di Tivoli, dove il giudice del tribunale di Tivoli convalidato l’arresto ne ordinava la remissione in libertà, come previsto dall’attuale normativa.

Lo stesso 27 dicembre 2021 il tribunale tiburtino, su richiesta della procura della repubblica di Tivoli, ha emesso ordinanza di aggravamento di misura cautelare già in atto, modificando così l’attuale divieto di avvicinamento alla persona offesa con gli arresti domiciliari dove l’uomo è stato immediatamente condotto.

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