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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca San Basilio / Via Corinaldo

Er Fagiolo e Er Facocero i generali dell'esercito di pusher

Due i capi e tanti i pusher e le vedette di quella che, a San Basilio, era una vera e propria roccaforte dello spaccio

Er Fagiolo e er Facocero. Strappano un sorriso i due nomignoli affibbiati ai capi della gang di San Basilio, sgominata dai carabinieri dopo un anno di indagini. Stamattina la retata finale per un totale di 53 pusher in manette, perquisizioni a tutto tondo e sequestri a pioggia tra dosi di coca, armi e macchine di lusso.

Quella gigantesca piramide di manovali addetti allo spaccio nei lotti popolari del quartiere era guidata proprio dai due 'menager' della droga, entrambi 'figli d'arte'. Controllavano lo smercio di cocaina tra via Montegiorgio, via Corinaldo e via Pievebovigliana. Entrare nel fortino delle case popolari è impresa decisamente ardua tra sentinelle, segnali in codice e una disciplina ferrea che somiglia a quella di una roccaforte militare.

Il blitz a San Basilio: le immagini tratte dal video

Niente era lasciato al caso. Ogni giorno per le strade di accesso al quartiere venivano posizionate le vedette, accanto ovviamente all'esercito instancabile di pusher. I ruoli erano ben definiti seppur con relativa flessibilità. Tutti lavoravano 12 ore al giorno, dalle 14 alle 2 del mattino, sette giorni su sette, con dinamiche ben consolidate e volte ad aggirare i controlli dei militari.

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I due capi, er Fagiolo e er Facocero, avevano previsto tutto: pagavano i membri del clan circa 1000 euro al mese, incaricavano di pulire la piazza prima dell'inizio dell'attività e garantivano assistenza legale ai membri in caso di arresto ed economica alla famiglia del detenuto.

Gli spacciatori operavano per quantità di droga cedibile: c'era chi era deputato ai quantitativi maggiori di 5 grammi, dette 'mani', e chi ai quantitativi minori da 0,4 grammi, detti 'pezzi'. E anche durante il riposo qualche lavoretto da fare c'era sempre. I 'soldati' fuori servizio portavano il pranzo ai colleghi di turno, così da intercettare tutti i possibili clienti. Già, perché il tempo da perdere era così poco che neanche la neve fermò l'esercito. Lì, a San Basilio, la cocaina non mancava neanche lo scorso febbraio, quando un'ormai storica bufera di neve bloccò tutta la città. Tranne loro.

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