rotate-mobile
Cronaca

Romanina e Tuscolana: spaccio al parco, sul bus e dal dentista

Spacciavano nei parchi e nei luoghi di lavoro: tra loro un odontotecnico e un conducente della Tpl. 37 perquisizioni domiciliari, una anche in Rai e 11 ordinanze di custodia

l luogo di lavoro utilizzato come alcova o punto di incontro per un secondo lavoro, probabilmente più redditizio e illegale del primo: lo spaccio di hashish e cocaina. Questo il comun denominatore tra le persone su cui si sono abbattuti i provvedimenti di custodia cautelare emessi dalla questura con un bilancio di 11 ordinanze di custodia,  4 obblighi di firma alla P.G. e 3 kg di droga sequestrata.

SI INIZIA A OTTOBRE 2010- Le indagini che hanno portato all'operazione di questa mattina prendono piede il 27 ottobre 2010 quando, in via Libero Leonardi, al civico 130, si sviluppa un incendio enorme e gli uomini della mobile cominciano a indagare su strada e tramite intercettazioni che rimandano al sottobosco del consumo e spaccio di droga; principalmente hashish e cocaina.

IL GIRO DI SPACCIO - Quindi, quelle che iniziano come indagini rivolte a possibili screzi tra piccoli criminali di zona confluite nel gesto dell'incendio, cambiano improvvisamente direzione il 20 gennaio 2010 con l'arresto di 3 persone per spaccio nella zona. Il susseguirsi di fermi in quell'area nei periodi successivi non fa che confermare una cosa alle forze dell'ordine:  la presenza di un'attività di micro spaccio svolta principalmente tra Tuscolano e Romanina.

I PROVVEDIMENTI DI OGGI - Il quadro si fa chiaro: c'è qualcuno nella zona che acquista e vende cocaina e hashish e la fa muovere nei quartieri di Roma Sud, con “puntatine” più lontane per quelli che usavano anche il luogo di lavoro per “spingere” le dosi. Sono le 12 persone di oggi: colpite da 8 custodie cautelari e da 4 misure personali. Dodici persone che, secondo il dott. Rizzi, dirigente della Mobile “riflettono il mondo dello spaccio”; non a caso le perquisizioni effettuate sono 37 perché, come spiega ancora Rizzi “il mondo del consumo è sconfinato e investe tutti i settori, per cui possiamo trovare impiegati pubblici, professionisti, così come giornalisti.”

CHI SONO I FERMATI – Infatti, di giornalisti e dipendenti pubblici ci troviamo a parlare, perché tra i 12 fermi di oggi figura anche un autista della Tpl, in particolare un conducente della linea 213 che dava appuntamento ai suoi clienti alle fermate dell'autobus: loro salivano, avveniva lo scambio e poi scendevano alla fermata successiva; quindi, quando capitava, riforniva anche qualche collega. Un altro profilo venuto alla luce è quello di un odontotecnico che spacciava nello studio in cui lavorava fino ad arrivare ai profili di pusher più consueti: come quello de “lo zoppo” che spacciava al bar e che era a sua volta cliente dell'autista del 213 o come “il pariolo” che, elegantemente vestito, parlava al telefono di droga chiamandola fieno o chi portava a spasso il cane e, tra un bisogno e l'altro, passava le dosi. Oltre agli spacciatori però ci sono anche i consumatori che, come ricorda Rizzi “si trovano in tutti i campi” compreso quello giornalistico, tra cui due accertamenti eseguiti a Saxa Rubra e in via Teulada e riguardano due giornalisti ritenuti clienti di uno dei dodici pusher raggiunti da ordinanze di custodia cautelare.

NON E' ASSOCIAZIONE CRIMINALE – L'aspetto interessante dei fermi di oggi è che queste persone non appartengono a un'associazione organizzata e dedita allo spaccio, ma sono tutti dei capofiliera che, in alcuni casi certamente si conoscevano e si aiutavano, ma che rimanevano a se stanti; insomma spacciatori che si muovevano da soli. Quindi, il loro identikit consente di dare un'occhiata più da vicino al mondo dello spaccio romano, uno dei settori più vivi nella criminalità romana di questi tempi. Giovani che si muovono da sé, che spesso si conoscono tra loro e si aiutano, come quando chi smercia coca ha bisogno di hashish e viceversa, con una rete di clienti più o meno fissa e che, in alcuni casi, sono persone con precedenti o vicine agli ambienti malavitosi e, in altri ancora, sono lavoratori che come seconda attività spacciano e che entrano nell'ambiente per recuperare e vendere la droga.


 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Romanina e Tuscolana: spaccio al parco, sul bus e dal dentista

RomaToday è in caricamento