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Cronaca Ostia

Ostia: la guerra tra i gruppi di Acilia e Dragona per prendersi lo spaccio, sgominate famiglie Sanguedolce e Costagliola

Da una parte la famiglia Sanguedolce, imparentati con Marco Esposito, detto 'Barboncino', dall'altra i Costagliola, detti i 'napoletani di Acilia', vicini alla Nuona Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo

Sparano per uccidere, organizzano sequestri di persona lampo, spacciano e non hanno paura di farsi vedere, alla luce del giorno, incuranti di quello che pensano i residenti perché, d'altronde, quel territorio è loro. Non sono i protagonisti di una serie tv ma è la realtà contenuta nell'operazione 'Via del Mare' che ha permesso alla Polizia e alla Procura di Roma di sgominare le famiglie Sanguedolce e Costagliola

Vicini ma nemici: le famiglie Sanguedolce e Costagliola

Entrambi i gruppi puntavano ad occupare gli spazi di potere lasciati vuoti in seguito agli arresti degli storici clan Fasciani e Spada, 'decapitati' dalle forze dell'ordine.  A far scattare le indagini che hanno portato all'operazione di oggi sono state due 'spedizioni punitive' avvenute lo scorso 7 giugno 2018, quando in seguito a una lite avvenuta la settimana prima, i due gruppi si sono affrontati armi in pugno in vere e proprie scene da Far West davanti ad un bar in via Ottoni Fattiboni, a Dragoncello

Poi un'altra avvenuta ad Ostia, dentro e fuori il multisala Cineland, il 6 settembre dello stesso anno. Faide che hanno visto contrapporsi i Sanguedolce, imparentati col noto pregiudicato di Ostia Marco Esposito, detto 'Barboncino', e i Costagliola, detti i 'napoletani di Acilia', il cui fratello del capo famiglia Gerardo, Carmine, è stato vicino alla Nuona Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. I primi, attivi a Dragona, gli altri ad Acilia.

Agguati e omertà: lo scenario tra Ostia, Acilia e Dragona

Entrambe le fazioni criminali hanno voluto dimostrare nei loro scontri, "in forma eclatante e scenografica" secondo la Procura, la loro forza sul territorio, utilizzando senza alcuna esitazione le armi, sparando volutamente per uccidere, esplodendo colpi in area, sequestrando una persona all'interno di un'auto, il tutto senza curarsi della presenza di persone, anche minori, che erano presenti nelle vicinanze.

Anche l'omertà dei soggetti coinvolti nei vari episodi dimostra, secondo gli inquirenti, "lo spessore criminale" delle famiglie, che sono soliti non collaborare con le forze dell'ordine ritenendo di "doversi occupare personalmente dei regolamenti di conti in sospeso".

Il video dell'arresto

Le accuse mosse a Sanguedolce e Costagliola

I sei appartenenti alle famiglie Sanguedolce e Costagliola sono stati arrestai con "le accuse di tentato omicidio, sequestro di persona, porto abusivo di armi da sparo, esplosione di colpi di arma da fuoco in luogo pubblico e lesioni personali aggravate".   

Tutti hanno i loro precedenti penali ed i pregiudizi di  polizia, che vanno, a vario titolo, "dal traffico internazionale e dallo spaccio di sostanze stupefacenti al sequestro di persona, dalle rapine alla ricettazione, dal porto abusivo di armi da sparo ai furti, dalle lesioni personali alle minacce, dalle risse al porto di oggetti atti ad offendere".

Continua, pertanto, dopo l'Operazione Regina, l'Operazione Eclissi che ha sgominato il clan Spada e dopo vari arresti fatti su quei territori, la costante azione di contrasto della Procura Capitolina e della Polizia di Stato sul litorale, nei confronti dei sodalizi criminali presenti sul territorio di Ostia, Acilia e dintorni

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