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Cronaca

Dal Venezuela a Roma: sgominata rete di spaccio internazionale

14 arresti, 20 indagati e altrettante perquisizioni. Sgominata una holding criminale dedita allo spaccio della cocaina che dal Venezuela veniva smerciata al Prenestino, Fidene, Serpentara e Tivoli

p220211_11.51Dal pusher al suo fornitore individuando così la rete nel territorio fino a giungere all'organizzazione criminale che aveva preso il monopolio dello spaccio di cocaina nella zone a est e nord della capitale. Una vera e propria holding familiare è quella che è stata individuata e sgominata dalla Polizia di Stato, attraverso un'attività di indagine avviata due anni fa e conclusasi stamattina con 14 arresti e 20 indagati. Le case degli indagati sono state perquisite stamattina e nei loro confronti, anche se ancora non arrestati, comunque si procederà in modalità che la polizia sta ancora valutando.

L'operazione denominata Corsaro Nero, dal nome di un individuo arrestato per droga nel 2008, prende le mosse proprio da questo fermo, con una maggiore attenzione sullo spaccio al minuto, per andare dal grammo alla rete internazionale: l'organizzazione criminale sgominata oggi. Padre, figlio, la compagna del figlio e altri componenti della famiglia Tripodi, di origini calabresi, e ormai ben sedimentati nel territorio romano avevano dato vita alla holding criminale che finalizzava lo spaccio nelle zone del Prenestino, Fidene, Serpentara e Tivoli. Il padre, originario di Cinquefrondi (Reggio Calabria) di circa 50 anni era il capo dell'organizzazione, aiutato da suo figlio, di 36 anni e dalla compagna di lui. Nella casa della donna è stata rinvenuta anche una piantagione casalinga di marijuana, oltre alle lampade e a tutto l'occorrente per la coltivazione delle piante. All'epoca dell'indagine i Tripodi vivevano ad Arsoli. Non sono emersi legami di origine mafiose per cui le accuse sono di spaccio internazionale.

La rete dello spaccio partiva dal Venezuela dove i corrieri ovulatori, partivano, passando per la Spagna fino ad arrivare da noi dove la cocaina veniva spacciata. L'organizzazione prevedeva anche l'appoggio per i corrieri, tutti venezuelani, che veniva fornito da un insospettabile: un uomo incensurato dipendente del Ministero per i Beni Culturali che offriva ospitalità ai corrieri nel suo appartamento per l'espulsione degli ovuli. Tra i tanti corrieri che hanno partecipato all'attività criminale portando gli ovuli nello stomaco per paghe di circa 1000/2000 euro a viaggio, uno è stato colto in flagranza e quindi sottoposto a un intervento chirurgico per recuperare gli ovuli che non riusciva a espellere. Nel corso dell'operazione, le forze dell'ordine hanno eseguito numerosi sequestri di cocaina.  Il volume di affari si aggira intorno ai 500.000 euro.
 

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