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Cronaca Anzio

Incendio in un lido balneare, il rogo prima di un'asta giudiziaria: 5 arresti. Tra loro anche due poliziotti

Le fiamme vennero appiccate al Tritone di Lavinio, nel Comune di Anzio

Un atto intimidatorio finalizzato ad impaurire e scoraggiare eventuali  partecipanti all'asta quali gestori di una struttura balneare di Lavinio, nel Comune di Anzio. Alle prime luci del giorno gli investigatori della Squadra Mobile di Roma hanno dato esecuzione a 5 Ordinanze di Custodia degli arresti domiciliari emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Velletri, al termine di una complessa indagine di P.G. coordinata dalla Procura della Repubblica veliterna. 

Le indagini sono scaturite nell'anno 2019, da un atto intimidatorio concretizzatosi con l'incendio allo stabilimento balneare  denominato  "Il Tritone" di Anzio, in località Lavinio.

Tale struttura, già oggetto di sequestro e confisca da parte dello Stato veniva annualmente affidato in gestione a privati dall'Agenzia Nazionale per l'Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati per l'esercizio della stagione estiva.

L'atto intimidatorio era proprio finalizzato ad impaurire e scoraggiare eventuali  partecipanti all'asta quali gestori della struttura balneare per la stagione estiva 2019; difatti l'incendio dello stabilimento ha provocato l'allontanamento dei pretendenti consentendo ad una  sola persona, peraltro unica partecipante, di ricevere la conduzione della citata struttura.

Le serrate indagini, hanno consentito di risalire all'esecutore materiale del fatto, un uomo di 52 anni, al mandante, un 64enne ed alla persona che fraudolentemente si era aggiudicata l'asta un uomo di 47 anni, resisi responsabili in concorso dei reati di turbata libertà degli incanti, danneggiamento seguito da incendio, simulazione di reato e, per il solo mandante, anche per istigazione allacorruzione.

Le stesse indagini inoltre hanno portato ad acclarare il coinvolgimento anche dei due appartenenti alla Polizia di Stato, entrambi 47enni, che, sebbene estranei all'incendio della struttura balneare, sono comunque risultati responsabili a vario titolo dei reati di corruzione e di rivelazione di segreti di Ufficio a favore del mandante e truffa in danno dello Stato.

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