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Cronaca Ladispoli

Pestaggi e auto in fiamme a chi non paga la droga: così è stata presa la banda del litorale

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, hanno permesso di ricostruire gli spostamenti e il giro d'affari degli odierni destinatari della misura, nonché le continue estorsioni commesse nei confronti dei debitori

E' stato il racconto di una vittima a dare il via alle indagini dei carabinieri che hanno permesso di sgominare una banda di pusher del litorale nord. Affari che il gruppo (in cinque sono finiti ai domiciliari mentre uno è stato sottoposto alla misura dell'obbligo della presentazione alla polizia giudiziaria), portava avanti tra Ladispoli, Cerveteri fino ai confini con Roma ovest. 

Tutto è iniziato nel mese di luglio 2020, quando i militari di Civitavecchia hanno raccolto la testimonianza di un uomo che aveva contratto con il gruppo un debito per un migliaio di euro. Un assuntore abituale di cocaina che, nel corso di poco tempo, aveva accumulato tanti "pagherò". Troppi secondo la banda di pusher del litorale nord.

E così il pestaggio, brutale, è stato il primo tassello di un effetto domino che ha raccontato uno scenario complesso. Le indagini dei militari hanno portato già i primi risultati un mese dopo, ad agosto, quando i carabinieri hanno ricostruito come i pusher estorsori avevano bruciato un'auto

L'obiettivo era colpire un altro cliente insolvente. Uno scopo però fallito perché quella vettura data alle fiamme, non era del loro bersaglio ma di un altro cittadino del tutto estraneo ai fatti. 

In un'altra occasione, invece, i pusher presero per il collo un cliente, lo portarono di forza davanti ad un bancomat per prelevare contanti fino a saldare il debito. Almeno quattro gli episodi estorsivi ricostruiti dai carabinieri che mettendo insieme tutti i pezzi del puzzle, hanno così ricostruito il giro dello spaccio di cocaina, marijuana e hashish, con consegne che venivano fatte a domicilio tra i comuni di Ladispoli e Cerveteri.

Durante l'indagine, durata circa 3 mesi e coordinata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, i carabinieri hanno potuto ricostruire gli spostamenti, il giro d'affari, le continue estorsioni commesse nei confronti dei debitori, arrestare anche una persona nella flagranza del reato di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti, e altre 2 persone perché sorprese subito dopo aver incendiato l’autovettura di un debitore.

Al termine del blitz, oltre ai cinque agli arresti domiciliari e al sesto pusher stato sottoposto alla misura dell'obbligo della presentazione alla polizia giudiziaria, sono stati perquisiti gli appartamenti di altri 4 soggetti.

Sono tutti indagati tutti a vario titolo per i reati di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, danneggiamento e danneggiamento seguito da incendio.

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