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Cronaca Civitavecchia

Arrestato Giovanni Moscherini, l'ex sindaco di Civitavecchia fermato a Malpensa

Primo citta‌dino del Comune portuale dal 2007 al 2011 è stato fermato dai carabinieri del Noe, dovrà rispondere delle accuse di tentata estorsione insieme ad un suo ex collaboratore

In manette Giovanni Moscherini, l'ex sindaco di Civitavecchia è stato infatti fermato nella mattinata di ieri all'aeroporo di Milano Malpensa dai carabinieri del Nucleo Oprativo Ecologico (Noe) di Roma coadiuvati dai militari della locale stazione lombarda. Primo cittadino del Comune portuale del litorale laziale dal 2007 al 2011 dovrà rispondere delle accuse di tentata estorsione.

GIOVANNI MOSCHERINI - Già presidente dell’Autorità Portuale di Fiumicino, Gaeta e Civitavecchia dal 2001 al 2006, sindaco del Comune portuale dal 2007 al 2011, Giovanni Moscherini è attualmente amministratore e legale rappresentante della G.B.U. Corporation srl, operante nel settore dell’edilizia, nonché dal 18 febbraio scorso responsabile nazionale della portualità e dell’economia del mare per conto della compagine politica Forza Italia. 

DUE PROVVEDIMENTO CAUTELARI - Moscherini è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria in ottemperanza all’ordinanza di sottoposizione agli arresti domiciliari emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Civitavecchia, che aveva portato all'esecuzione di un analogo provvedimento lo scorso 17 marzo nei confronti di Vincenzo Di Francesco, collaboratore dell'ex sindaco Moscherini, i due sono ritenuti responsabili in concorso tra loro di tentata estorsione e di minaccia per costringere altri a commettere un reato.

L'INDAGINE - L’indagine - condotta dai Carabinieri del N.O.E. capitolino e coordinata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia - ha permesso di acclarare come il Moscherini stesse rientrando dall’estero in data antecedente rispetto a quanto comunicato da uno dei suoi avvocati alla predetta Autorità Giudiziaria.

TENTATA ESTORSIONE - Il provvedimento restrittivo eseguito dai Carabinieri scaturisce dalle risultanze dell’inchiesta sviluppata dal Noe dei Carabinieri e dal Corpo Forestale dello Stato operanti nella Capitale, che ha consentito di documentare come Gianni Moscherini in concorso con Vincenzo De Francesco avessero posto in essere un tentativo di estorsione.

IL REATO - In particolare, è emerso come l'ex Primo Cittadino del Comune laziale avesse chiesto all’Autorità Portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta di intervenire abusivamente per favorire l’acquisto (per un importo compreso tra i 20 ed i 23 milioni di euro) di una cava di proprietà di una società viterbese, che avrebbe dovuto fornire il materiale lapideo necessario per la realizzazione di un appalto pubblico.

INGIUSTO PROFITTO - Minacciando di denunciare per non conformità delle relative forniture, tramite l’Associazione regionale estrattori del Lazio, i titolari delle cave ai quali erano stati assegnati i subappalti, peraltro con l’intendimento del Moscherini di procurarsi un ingiusto profitto pari all’8 per cento del fatturato derivante dalla fornitura, quantificabile in almeno 1.600.000 euro. 

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