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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ostia, corruzione: arrestato Antonio Franco ex dirigente del Commissariato del Lido

In manette anche il gestore di alcune sale giochi

E' finito agli arresti domiciliari Antonio Franco, già capo del Commissariato del Lido ad Ostia. Le accuse sono quelle di "corruzione, falso ideologico e accesso abusivo al sistema informatico". Franco, che dal litorale era stato trasferito nella questura di Lucca, secondo le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma avrebbe agevolato Mauro Carfagna, amministratore di alcune sale giochi di Ostia e legato a Ottavio Spada detto Marco, che gestirebbe "abusivamente" un bar situato all'interno di una delle sale slot.

Ad emettere le misure restrittive, su richiesta del procuratore aggiunto Michele Prestipino e del sostituto Mario Palazzi, è stato il gip Simonetta D'Alessandro. Il dirigente, secondo l'accusa, "avrebbe pilotato i controlli effettuati dalla polizia" nei locali di Carfagna, "assicurando un esito favorevole delle procedure amministrative attivate o, comunque, di minore pregiudizio". Inoltre Carfagna sarebbe stato informato di "verifiche imminenti nelle sue attività", mentre Franco gli avrebbe quindi suggerito le "condotte elusive da intraprendere al fine di occultare le irregolarità in atto".

Stando agli inquirenti il dirigente della Polizia, arrestato dagli uomini della Squadra Mobile, rivelano come Franco, inducendo in errore un agente di Ostia che "ragionevolmente confidava nella legittimità della richiesta proveniente da un dirigente della Polizia di Stato" si introduceva nel sistema informatico nella disponibilità degli Uffici di Polizia protetto da misure di sicurezza, al fine di risalire alle generalità dell'intestatario di un'auto, il tutto finalizzato ad acquisire informazioni legate esclusivamente a ricostruire "informazioni sulla vita privata dell'ex compagno della donna con la quale intrattiene una relazione affettiva"

Secondo il pm Palazzi, l'ex dirigente della Polizia di Ostia si sarebbe anche attivato per consentire all'imprenditore di "eludere l'esecuzione di uno sfratto esecutivo", e avrebbe tentato di nascondere la presenza irregolare di Ottavio Spada nella sala giochi. In cambio delle "gentilezze". Franco, si legge nelle carte, avrebbe ricevuto da Carfagna "il pagamento del canone mensile di locazione di un appartamento a Ostia, in via Orlando 52".

Lo stesso appartamento era usato dal dirigente per incontrarsi con una donna "con cui intratteneva una relazione amorosa", scrive il gup Simonetta D'Alessandro nell'ordinanza d'arresto. Secondo le indagini emerge anche come Carfagna sia definito dagli inquirenti "socialmente pericoloso e inserito in un contesto criminale lidense di indubbio spessore".

Dall'attività tecnica condotta sono, infatti, emersi i contatti e la costante presenza presso le sale giochi da lui gestite di esponenti della criminalità di Ostia, quali Roberto Pergola e Ottavio Spada. Quest'ultimo, in particolare, è diventato una sorta di "protettore e socio occulto delle sale gioco di Carfagna" tanto che, come sottolineato, gestisce il bar all'interno di una di esse, anche se formalmente tale attività di ristoro risulta inattiva.

Non solo. Secondo quanto viene sottolineato nelle indagini Spada immetterebbe anche del denaro per "l'ordinaria gestione dell'attività commerciale", a lui spettano le decisioni anche sul personale impiegato nelle sale gioco ed inoltre la sua presenza, quasi fissa, all'interno delle predette sale, "è ritenuta indispensabile da Carfagna per non avere nessun problema coi diversi pregiudicati che le frequentano".

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