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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Antonio Catricalà, i funerali a Roma: la figlia legge una lettera in chiesa

Oltre ai colleghi e ai collaboratori delle numerose istituzioni nelle quali Catricalà ha lavorato, alla cerimonia funebre erano presenti i politici

Ultimo saluto per Antonio Catricalà alla chiesa di San Bellarmino, dove amici e colleghi si sono stretti intorno alla moglie Diana, alle due figlie Giulia e Michela e ai famigliari del giurista, morto a Roma tre giorni fa. Malgrado le limitazioni imposte dalle norme sanitarie, in tanti hanno assistito alla cerimonia funebre officiata da don Antonio Magnotta e per evitare il sovraffollamento all'interno della chiesa, in molti hanno seguito la cerimonia nel piazzale antistante l'edificio religioso. Non è mancata la commozione nei diversi interventi che hanno ricordato il professionista ma soprattutto l'uomo.

Particolarmente toccante, sottolinea l'agenzia Adnkronos, è stata la lettera che una delle due figlie ha letto al termine della cerimonia. Il lato umano della figura di Catricalà è stato messo in risalto nell'omelia, in cui don Magnotta ha sottolineato che "non è stato semplicemente un uomo delle istituzioni ma un uomo che ha dato sostanza e prestigio alle istituzioni, mettendo a disposizione le sue risorse, la sua competenza e la sua umanità".

"Tutti quelli che lo hanno incontrato e conosciuto - ha affermato Gianni Letta - non potevano non apprezzare le innate doti e le sue qualità. Le persone si ricordavano di lui, perché Antonio era un uomo disponibile, cortese, che si fermava a parlare con i giornalisti come con le persone del suo quartiere. Era un uomo riflessivo ma veloce nel ragionare, dotato di una grande capacità di decidere. E' stato un instant manager o come lo ha efficacemente definito ieri un giornalista è stato 'lo Stradivari dell'orchestra dello Stato'. Dovete essere orgogliose di lui", ha concluso rivolgendosi alla moglie e alle figlie.

"Una delle tante qualità di Antonio Catricalà - ha ricordato Paola Severino, ex ministro della Giustizia del governo Monti di cui Catricalà fece parte come sottosegretario alla presidenza del Consiglio - era la capacità di trasmettere ai giovani la propria conoscenza. Sapeva insegnare nel senso più profondo della parola, cioè sapeva lasciare il segno in chi lo ascoltava e che é la dote più preziosa per un docente".

"Siamo stati insieme in sezione per vari anni - ha detto il presidente del consiglio di Stato Filippo Patroni Griffi - Catricalà ha sempre colto l'essenza delle questioni. Intuiva la soluzione prima di noi, ancora prima di trovarla. Diceva sempre che le cose andavano affrontate seriamente ma senza prenderle troppo sul serio, aveva una grande ironia e autoironia. Ha dato tanto a noi amici e alle istituzioni. Mi stringo in un abbraccio forte, anzi - come avrebbe detto lui - in un abbraccio grande".

Oltre ai colleghi e ai collaboratori delle numerose istituzioni nelle quali Catricalà ha lavorato, alla cerimonia funebre erano presenti i politici Antonio Tajani, Maurizio Gasparri e Pino Soriero; l'ex presidente di Telecom Italia, Fulvio Conti; il presidente del Coni, Giovanni Malagò; l'ex presidente della Bnl, Luigi Abete; l'ex ministro e sottosegretario Claudio De Vincentis; il presidente del gruppo Adnkronos Giuseppe Marra, che il giorno stesso della scomparsa aveva scritto un commosso ricordo pubblicato sul sito dell'agenzia, sottolineando il rapporto "fraterno" che lo aveva legato per lunghi anni a Catricalà.

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