Ex capo dei vigili Angelo Giuliani agli arresti domiciliari
Agli arresti insieme ad altre tre persone della società Sicurezza e Ambiente. L'accusa per tutti è di corruzione, legata alla irregolarità nell'affidamento di un appalto a questa società per il tramite di Giuliani
L'ex capo della Polizia Municipale, Angelo Giuliani, e altre tre persone dei vertici della società Sicurezza e Ambiente, sono agli arresti domiciliari. La società ripristinava il manto stradale dopo gli incidenti.
L'accusa per tutti è di corruzione ed è legata alla irregolarità nell'affidamento dell'appalto a questa società per il tramite di Giuliani. Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri del nucleo investigativo di Roma guidati dal colonnello Lorenzo Sabatino.
Le tangenti pagate in cambio dell'appalto sarebbero delle sponsorizzazioni per il centro sportivo dei Vigili. A finire nel mirino 30.000 euro al circolo sportivo della Polizia municipale. I soldi sarebbero finiti a Giuliani in cambio del suo intervento per far ottenere alla società "Sicurezza e Ambiente" il servizio di ripristino dopo gli incidenti stradali. L'arresto si è reso necessario per il rischio di inquinamento delle prove.
FALSO IDEOLOGICO - Oltre al reato di corruzione l'ex comandante è indagato anche perfalso ideologico in atto pubblico. I pm contestano all'ex massimo dirigente della municipale irregolarità anche in relazione alla sua candidatura a presidente della Commissione giudicante del concorso per l'assunzione di vigili nel 2012. Tra gli indagati eccellenti c'è anche l'ex vicecomandante, Donatella Scafati che attualmente guida il XV gruppo Cassia. In particolare la Scafati, in concorso con Giuliani è indagata per aver predisposto "un verbale di insediamento della commissione datato 28 luglio 2012 ideologicamente falso, nel quale attestavano, sottoscrivendolo di non trovarsi in situazioni di incompatibilità rispetto ai candidati".
Per la nomina sarebbero stati quindi commessi falsi documentali per permettergli di presiederla. Per i magistrati capitolini, Giuliani, che all'epoca era stato già destituito dal suo incarico perchè travolto dallo scandalo degli abusi edilizi, non avrebbe potuto essere nominato a capo della Commissione. Sull'idoneità di quella commissione intervenne l'allora sindaco Gianni Alemanno che ne modificò la composizione.