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Cronaca

Omicidio Sacchi, Anastasia e Princi si difendono: "Ricostruzione erronea". Testimone svela altri retroscena

Ha rinunciato all'udienza davanti al tribunale della libertà Valerio Del Grosso, in carcere per l'omicidio con Paolo Pirino

Revocare la misura cautelare per Anastasia Kylemnyk e Giovanni Princi. Sono queste le richieste depositate al tribunale del Riesame dagli avvocati Giuseppe Cincioni e Massimo Pineschi che difendono i due giovani finite nell'occhio del ciclone per l'omicidio di Luca Sacchi. Il tribunale si è riservato la decisione che arriverà comunque entro la settimana.

I due indagati sono rispettivamente sottoposti all’obbligo di firma e alla detenzione in carcere dal 29 novembre. Il terzo indagato che aveva fatto ricorso al Riesame, il killer Valerio Del Grosso, ha poi rinunciato. "C'è una parte della ricostruzione che riguarda la dinamica dei fatti che è erronea. Aspettiamo con fiducia la decisione del tribunale della libertà", sottolinea l'avvocato Cincioni, difensore di Anastasia al termine dell'udienza del Tribunale del Riesame.

Di parere simile Massimo Pineschi, difensore di Princi: "Gli indizi non sono chiari, precisi e concordanti. La misura non è adeguata alla situazione. Il mio assistito è incensurato e non ha precedenti. Questo processo è ancora tutto da fare, non c'è ancora nulla di consolidato sotto l'aspetto probatorio. Giovanni è provato, è un ragazzo giovane che si trova in carcere. Non sta bene ed è molto dispiaciuto per la morte di un amico. Questa è una vicenda che lo ha fortemente segnato sotto il profilo umano".

Nel frattempo è stato depositato il verbale di Domenico Costanzo Marino Munoz, amico di Luca Sacchi, sul posto il giorno dell'omicidio. In occasione dell'udienza davanti al Tribunale del Riesame, il documento è stato portato in aul dalla Procura.

Chi sono i coinvolti nel caso Sacchi

Nelle carte si leggono alcuni retroscena che Munoz ha rivelato. "So che Luca ed Anastasiya avevano intenzione di convivere in un appartamento con Princi e la sua fidanzata. Ricordo che loro avevano visto già qualche appartamento. Che io sappia non lo avevano ancora trovato", ha detto ai Pm. 

E poi ancora Munoz ha ricordato cosa è accaduto poco prima dell'omicidio. "Giovanni Princi ci ha salutato sul marciapiede di via Bartoloni mentre eravamo presenti io, Luca ed Anastasia". La fidanzata di Luca quindi "si è allontanata. Non  ho visto cosa facesse perché si trovava alle nostre spalle e avrà detto qualcosa a Luca che io non ho percepito. Anastasiya aveva lo zaino in spalla e credo che sia tornata in dietro verso via Latina, ma non l'ho vista perché io e Luca avevamo già svoltato l'angolo su via Mommsen. La fidanzata di Luca dopo circa due minuti ci ha raggiunti e ha detto a lui: 'tutto a posto!'".

"Dopo la morte di Luca ho deciso di allontanarmi dagli amici perché, una sera dopo, Giovanni Princi mi ha detto di voler passare la serata con me per 'soffrire' la morte di Luca insieme, ma io palesando la voglia di stare solo con la mia fidanzata, ho declinato l'invito. La verità è che avevo intenzione di non incontrare Princi perché ho percepito che lui aveva avuto un ruolo nella vicenda criminale che ha portato alla morte di Luca", ha spiegato per poi aggiungere: "Ho avuto paura di una eventuale ritorsione da parte dei criminali che mi avevano visto lì con Luca e che avevano puntato la pistola anche nella mia direzione, sebbene non proprio nei miei confronti". 

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