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Cronaca

Anarchici in fermento: il caso Cospito mette in allarme l'intelligence

Roma è stato solo l'ultimo atto dimostrativo di una escalation che è andata oltre i confini nazionali. La mobilitazione dei compagni e delle compagne per chiedere l'annullamento del 41bis all'anarchico in sciopero della fame da oltre 100 giorni

Da Berlino ad Atene, da Barcellona all'Italia, passando per Bari, Cagliari, Torino, Napoli, Milano, Bologna e naturalmente Roma. "Alfredo libero, no 41 bis" è la rivendicazione che unisce gruppi, non sempre sulla stessa linea, afferenti all’anarchismo, a tutte le longitudini del Paese e dell'Europa. Proprio la Capitale, per storia e centralità politica, è anche una delle capitali dell’anarchismo italiano. Proprio la Città Eterna è stata teatro dell'ultima guerriglia urbana che ha visto contrapporsi anarchici e anarchiche da una parte e forze dell'ordine dall'altra. Un sit-in che i compagni e le compagne di Alfredo Cospito volevano far diventare un corteo che ha trovato la risposta della polizia in assetto antisommossa. Da qui la guerriglia: un agente di polizia ferito, fioriere danneggiate, cassonetti vandalizzati, motorini buttati a terra e danneggiati. Una notte di tensione quella vissuta sabato sera a Trastevere, con gli anarchici che si sono poi asserragliati in un garage. Così mentre 41 dei partecipanti alla manifestazione venivano identificati e denunciati in questura, i loro compagni - così come pensano gli inquirenti - continuavano le loro azioni dimostrative lanciando una bomba molotov contro un commissariato di polizia di Roma. 

Galassia anarchica in fermento

Proprio il caso di Alfredo Cospito, l'anarchico detenuto a Sassari col regime del 41 bis e in sciopero della fame da oltre 100 giorni, diventa ogni giorno più attuale, più eclatante, e lo fa con atti vandalici e violenze. L'allerta è infatti alta e si teme un'escalation. Monitorati i potenziali bersagli. E' infatti stato un sabato 28 gennaio ad alta tensione: le sedi diplomatiche italiane a Berlino e Barcellona sono state oggetto di atti vandalici, poi a Torino un traliccio utilizzato come ponte ripetitore da diverse società è stato dato alle fiamme. Poche ore dopo nella centralissima piazza Trilussa gli scontri fra anarchici e polizia con un agente ferito alla testa. Un gruppo si è staccato dalla manifestazione in solidarietà con Cospito e ha cercato di forzare il cordone di polizia. Ci sono stati lanci di bottiglie e fumogeni, una persona è stata fermata e altre 41 denunciate. Poi, come detto, una molotov è stata lanciata nel parcheggio del V Distretto di polizia Prenestino, a Tor Tre Teste. Le fiamme sono state immediatamente spente e non ci sono stati danni alle auto né feriti.

Busta con proiettile al direttore del Tirreno 

Una busta contenente un proiettile è stata infine recapitata al direttore del Tirreno, Luciano Tancredi. A darne l'annuncio domenica mattina lo stesso quotidiano livornese. La busta, indirizza personalmente al direttore, oltre al proiettile conteneva un foglio a quadretti con su scritto "Se Alfredo Cospito muore i giudici sono tutti obiettivi. Due mesi senza cibo. Fuoco alle galere". Il messaggio era inoltre firmato con una "A" maiuscola.

"Sorveglianza rafforzata"

L'intelligence teme l'escalation e il caso Cospito si intreccia con il tema della sicurezza nazionale. Si monitora la situazione nei nostri confini ma anche all'estero. Una caratteristica del mondo anarchico è l'internazionalizzazione delle battaglie. I fatti recenti lo dimostrano. Oltre a quanto accaduto sabato - con attacchi come detto sia in Italia sia all'estero -  ci sono dei precedenti. A dicembre ad Atene era stata incendiata l'auto del primo consigliere dell'ambasciata Susanna Schlein. Noto è anche il collegamento tra cellule anarchiche italiane e greche.

Attacchi alle sedi diplomatiche 

"Abbiamo subito tre attacchi a sedi diplomatiche italiane - Atene, Berlino e Barcellona - siamo proeccupati, ma abbiamo reagito fin dall'inizio: i carabinieri stanno rafforzando la loro presenza all'interno di tutte le nostre ambasciate nel mondo - ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenuto al programma Mezz'ora in più su Rai 3 -. In tutti i Paesi ritenuti più a rischio abbiamo chiesto alla polizia locale di garantire maggiori controlli". 

Che gli anarchici intendessero muoversi era noto. Le ultime offensive sono arrivate al culmine di una settimana di mobilitazione promossa agli anarchici per "il fratello e compagno" Alfredo, come viene definito e si legge oramai sui muri ed i palazzi non solo di Roma, ma di buona parte del Vecchio Continente.

Dossier: tutti i luoghi dell'anarchismo a Roma 

No 41bis ad Alfredo Cospito

Una galassia in fermento quella dell'anarchismo, che adattandosi alla società dell'informazione divulga informazioni sui siti d'area anarchica, con aggiornamenti che in questi giorni di fermento sono sempre più frequenti. "Alfredo Cospito: peggiorano le condizioni. Sospendere subito il 41 bis - si legge su uno degli ultimi aggiornamenti di domenica 29 gennaio su rivoluzioneanarchica.it - È questo il responso del dottore Angelica Milia, medico di fiducia di Alfredo che ha avuto la possibilità di visitarlo in carcere. "Dopo 90 giorni – dice ai microfoni di Radio Onda d’Urto – di sciopero della fame Alfredo ha perso 40 kg, le condizioni sono stabili rispetto alla settimana scorsa, ma le riserve di grasso e zuccheri sono ormai esaurite e quindi è possibile che le condizioni di salute generale possano peggiorare da un momento all’altro". Il prigioniero ha anche dichiarato all’avvocato che si opporrà con tutte le forze all’alimentazione forzata: “Andrò avanti fino alla fine. Contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo. La vita non ha senso in questa tomba per vivi” ha affermato Alfredo Cospito al proprio avvocato, Flavio Rossi Albertini. Mentre un uomo sta morendo per affermare il suo diritto alle relazioni umane, governo maggioranza e opposizione si stanno baloccando con le solite tiritere sulle intercettazioni. Carlo Nordio, ministro di giustizia, sembra abbia intenzione di lasciar scadere i termini dell’istanza urgente presentata dagli avvocati. Ora non può dire di avere le mani legate, perché questa istanza lo chiama direttamente in causa. Ministro di giustizia e presidente del consiglio dei ministri sono responsabili della vita dell’ostaggio nelle loro mani. Dimostrino che hanno conservato un briciolo di umanità, e non reagiscano come cani rabbiosi quando sentono parlare di anarchia".

Chi è Alfredo Cospito

Alfredo Cospito, intanto, è da oltre 100 giorni in sciopero della fame per protestare contro il 41 bis cui è sottoposto a Sassari. Ha perso 40 chili e nei giorni scorsi e caduto nella doccia fratturandosi il setto nasale. Primo anarchico al 41 bis, è detenuto da oltre 10 anni per la gambizzazione dell'allora ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, ed è in sciopero della fame da tre mesi. Esponente della Federazione anarchica informale, è anche accusato di strage per due ordigni esplosi nei pressi della scuola allievi carabinieri di Fossano (Cuneo) nel 2006, che non provocarono feriti. In seguito all'aggravarsi delle sue condizioni di salute, il Garante nazionale delle persone private della libertà, Mauro Palma, ne ha chiesto il trasferimento con urgenza. Il 7 marzo è attesa la discussione in Cassazione sul ricorso del legale di Cospito contro il 41 bis. 

Perchè Roma è piena di scritte contro il 41bis e per Alfredo libero 

L'escalation anarchica 

Secondo le ultime informative di polizia gli anarchici agiscono soprattutto scegliendo come bersagli i palazzi istituzionali o luoghi simbolici. Esattamente come accaduto ieri con le ambasciate e il traliccio per le comunicazioni. E come accaduto nelle scorse settimane con i raid contro le vetrine di banche e bancomat. L'attenzione quindi cresce, nel timore di azioni eclatanti. 

Stato non scende a patti 

"Gli attentati compiuti contro la nostra diplomazia ad Atene, Barcellona e Berlino, come pure quello di Torino, le violenze di piazza a Roma e Trento, i proiettili indirizzati al direttore del Tirreno e al procuratore generale Francesco Saluzzo, la molotov contro un commissariato di Polizia: azioni del genere non intimidiranno le istituzioni - sottolinea una nota di Palazzo Chigi - . Tanto meno se l'obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici. Lo Stato non scende a patti con chi minaccia". 

Il ministro dell'Interno

Fermento anarchico seguito da vicino dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi che, in contatto con il capo della polizia svolgerà, in settimana, una disamina degli episodi di questi giorni in un incontro con i vertici e gli esperti degli apparati di sicurezza. "Esprimo la mia solidarietà alle donne e agli uomini in divisa che con grande professionalità e spirito di sacrificio fronteggiano, anche in questi giorni ed in queste ore, le dimostrazioni di chi immagina di utilizzare la minaccia e la violenza come metodo di condizionamento delle istituzioni - dichiara il ministro in relazione ai disordini a Roma ad opera di gruppi anarchici -. La mia vicinanza va agli operatori di polizia rimasti feriti ed in particolare all’ispettore della Polizia di Stato che è stato colpito alla testa ed è stato curato con numerosi punti di sutura”. Piantedosi aggiunge: “Lo Stato non si lascerà mai intimidire e condizionare da queste azioni del tutto inaccettabili, nella convinzione che nessuna rivendicazione o proposta possa essere presa in considerazione se viene portata avanti col ricorso a questi metodi, ancor più se rivolti contro le forze dell’ordine”.

No 41bis Cospito Libero Berlino (foto Ansa)

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