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Cronaca Centro Storico / Via dei Pettinari

Pestato a sangue nel centro di Roma per uno sportello lasciato aperto

I 20 minuti di violenza nel racconto a RomaToday del 25enne iraniano Amir: "Spero che la mia denuncia aiuti a individuare e arrestare queste persone"

Trenta giorni di prognosi e la necessità di un'operazione per ridurre una frattura scomposta al volto. Sono i segni evidenti dell'aggressione subita il 20 marzo da un 25enne iraniano, da anni trapiantato in Italia. Meno evidenti sono invece i segni lasciati sulla psiche di Amir, ancora sotto choc, così come la moglie, per quanto accaduto nel cuore di Roma, alle 9 di sera, davanti - racconta lui - a decine di passanti. "Voglio raccontarlo anche sulla stampa perché forse così c'è una possibilità in più di prenderli", dice a RomaToday. "Ma anche perché magari altri hanno subito la mia stessa sorte e non hanno ancora denunciato". 

Lui l'ha fatto il giorno dopo, ai carabinieri della stazione Farnese, a due passi del luogo dell'aggressione. Siamo infatti in via di Monte dell'Arco, non lontano dal negozio dove marito e moglie lavorano, a due passi da Campo de' Fiori e Ponte Sisto. E' domenica sera, a turno concluso i due tornano alla loro auto parcheggiata, una microcar. Hanno da caricare una serie di buste e per questo lasciano lo sportello aperto. Nel frattempo arriva un gruppo di persone. Tra loro un uomo che urta contro lo sportello e inveendo contro Amir urla: "Levati e chiudi lo sportello". Il 25enne replica: "Non è colpa mia se non vedi lo sportello". 

La risposta scatena la rabbia dell'uomo che prima spinge in malomodo la moglie dell'iraniano e poi inizia a pestare Amir. Prima un pugno, "poi mi ha preso per i capelli e portato al centro strada". Qui, su via dell'Arco di Monte, in "tre hanno iniziato a prendermi a calci. Ricordo che mi hanno ripreso per i capelli e sbattuto più volte la testa contro la macchina". Sanguinante Amir ha provato a raggiungere la vicina caserma di piazza Farnese. "Mi hanno però bloccato e hanno ripreso a picchiarmi", racconta. Il tutto "davanti a decine di testimoni" che secondo Amir hanno avuto paura ad intervenire per paura di ripercussioni. 

Lasciato a terra sanguinante dagli aggressori, l'iraniano è stato soccorso da un'ambulanza e portato all'ospedale dove gli è stata refertata una frattura esposta dell'osso mascellare superiore, per ridurre la quale sarà necessaria un'operazione. Chi è stato a colpirlo? "Non erano romani, dall'accento sembravano più del sud Italia", racconta. "Erano con le rispettive famiglie, uno addirittura aveva la bambina in braccio e l'ha lasciata per iniziare a colpirmi".

"Voglio denunciare quanto accaduto - conclude Amir - perché chi leggerà questa storia magari avrà il coraggio di fornire delle indicazioni utili a trovare chi ci ha aggredito. Stavolta è successo a me, magari è già successo a qualcuno e spero non debba succedere ad altri perché li prenderanno".

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