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Cronaca

Mse e Pd, proteste alla sede Ama per dire no alla svendita del patrimonio

Alcuni manifestanti Mse hanno occupato il tetto per parlare con il presidente Ama Benvenuti. In giornata, davanti alla sede della società, altra protesta, da parte del Pd, per chiedere le dimissioni di Panzironi

Un'irruzione che ha colto di sorpresa i dipendenti dell'Ama, quella fatta dai militanti dell'Mse alla sede della società capitolina. Alcune persone hanno saltato i tornelli di ingresso e sono arrivati fino all'ultimo piano per srotolare due striscioni che sintetizzano i motivi della protesta: "Chi ama Roma non la vende".

Il riferimento è alla svendita del patrimonio immobiliare della stessa municipalizzata. Per questo, i militanti hanno poi occupato il tetto, in attesa di parlare - come da essi richiesto nelle parole del leader Giuliano Castellino - con il presidente di Ama, Piergiorgio Benvenuti.

L'incontro è poi avvenuto, con tema proprio la svendita del patrimonio, in relazione all'emergenza abitativa della capitale. Come spiega lo stesso Castellino, "abbiamo aperto un tavolo di confronto con il presidente Benvenuti e con il direttore generale in cui noi porteremo i nostri documenti sul patrimonio dell'Ama".

In giornata, poi, davanti alla sede dell'Ama ci sono state anche le proteste di alcuni attivisti Pd, tra cui i consiglieri comunali De Luca e Masini. La richiesta, da parte di quest'ultimi, è sempre legata alla questione della svendita del patrimonio, in relazione anche agli scandali che hanno coinvolto l'Ama, chiedendo tra l'altro le dimissioni di Panzironi dalla Multiservizi.

 

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